Il weekend appena trascorso, resterà impresso nei ricordi dei tifosi azzurri per un bel po’ di tempo. Il boccone da mandar giù è troppo amaro, soprattutto per quanto visto e fatto solo una settimana prima all’Allianz Stadium. Il Napoli e il suo pubblico, si sono visti strappare dalle mani un sogno ancora alla portata degli azzurri, un sogno che si aspettava da trent’anni in meno di ventiquattro ore.
Da Milano a Firenze
Sul derby d’Italia se ne sono viste e dette di tutti colori. Il giallo di Vecino che si trasforma in rosso (sacrosanto), la non espulsione di Pjanic che ormai sembra aver preso il posto di Bonucci nel panthenon degli intoccabili, le scellerate scelte di Spalletti fino alle parole di Allegri nel post partita. Una partita del genere, risolta al novantesimo dall’ex azzurro Higuain, ha sicuramente colpito la mente e il cuore di Sarri e suoi ragazzi. Tant’è che quello sceso in campo domenica, nel tardo pomeriggio del Franchi, non sembrava il Napoli. I partenopei sono stati completamente asfaltati dai viola, complice l’immediata espulsione di Koulibaly, trasformatosi in sette giorni da eroe di Torino a mostro di Firenze. Mai nella gestione Sarri, si era vista una squadra tanto disattenta in fase difensiva e sterile in quella offensiva.
Chi l’ha visto?
In questo marasma, risuona l’assordante silenzio e l’ingombrante assenza del patron del calcio Napoli. Che fine ha fatto Aurelio De Laurentiis? Nel momento più delicato della stagione azzurra e probabilmente nel momento più delicato nella storia del Napoli con questa proprietà, la latitanza e il silenzio di tutti gli uomini della “dirigenza”, alle quali siamo tristemente abituati, non sono ammissibili. Dal non-mercato di riparazione, sino alle gare con Juventus e Fiorentina, mai si è visto il presidente del Napoli. Per motivazioni diverse e facilmente comprensibili, la società doveva essere un’ancora per la squadra, uno scudo ed invece è stata la prima ad abbandonare la nave. Come può non alzare la voce la società dopo quanto visto sabato sera a San Siro? Addirittura nella settimana che intervallava i due match, si è parlato di un presidente girovago per l’Europa, alla ricerca di un club di seconda fascia da acquistare. La sensazione è che la stagione, per la proprietà azzurra, sembra essersi già conclusa da tempo. La qualificazione in Champions che non è mai stata messa in dubbio, ha tranquillizzato a tal punto da lasciare la squadra in balia di se stessa.
Non scopriamo di certo l’acqua calda, nel dire che la differenza tecnica tra le due antagoniste per lo scudetto è a dir poco abissale. Ma il Napoli, in campo, con la forza delle idee è riuscito ad assottigliare il gap con l’avversario. La parte del Napoli, invece, fuori dal campo non ci è riuscita o forse non ci ha mai provato.
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Ilario Covino