Il tecnico azzurro Maurizio Sarri ha parlato ai vari media al termine della sfida tra Napoli e Torino. Ecco le sue dichiarazioni, raccolte dalla redazione di SpazioNapoli.
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“Nell’abbraccio del San Paolo c’è la grandezza di questo popolo, nessun calciatore o allenatore può volere altro. 50.000 spettatori a campionato finito per una partita che aveva poco da dire per la classifica che ti fanno festa, poco altro da aggiungere. Oltre il dispiacere per non aver soddisfatto questo pubblico straordinario bisogna essere lucidi nelle valutazioni: il Napoli sotto certi punti di vista non è attrezzato per competere contro la Juve, quindi partendo da questo presupposto il Napoli ha fatto un campionato di livello straordinario, anche con qualche pizzico di sfortuna. In pochi minuti siamo passati dalla possibile vetta al -4, inoltre bisogna aggiungere gli infortuni di Ghoulam e Milik. Abbiamo preso oggi il diciottesimo palo, certamente le circostanze potevano aiutarci, ma bisogna essere contenti di quanto fatto dalla squadra”.
“Adesso dobbiamo fare due grandi partite, serve il record ed infrangere la bandiera di 90 punti, sono partite cui tengo molto, poi ci saranno 10 giorni per valutare la situazione: c’è un contratto in essere con tanto di clausola e c’è anche un’uscita del Napoli. Le parole del presidente? È una riflessione ad alta voce, ma il presidente mi ha fatto allenare il Napoli, che è la mia squadra del cuore, una grande soddisfazione. Se non è contento mi dispiace, ma queste esternazioni vanno prese per quelle che sono, dopo mezz’ora torna come prima. Se il ciclo è finito lo deciderà la società. Se però non riuscisse a tenere 6 o 7 giocatori, vuol dire che il ciclo è finito; questo gruppo ha grande cultura del lavoro, pronto a mettersi in discussione per crescere. Senza gli infortuni potevamo dare qualcosina in più. La Juve ha fatto un campionato senza mai dare la sensazione di avere flessioni importanti, con una rosa come quella che hanno a disposizione e senza una flessione diventa davvero dura”.
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“Oggi abbiamo commesso due errori gravi in difesa, ma il Napoli era comunque in partita. Le parole del presidente? Non ho nulla da replicare, De Laurentiis è stato colui che mi ha consentito di allenare il Napoli, la mia squadra del cuore fin da quando ero bambino. Io ed il presidente non abbiamo affatto litigato, mi ha dato questa immensa gioia, poi se non sarà più contento pazienza. Ridicolo il discorso sulle dimissioni, cosa serve dimettersi a due partite dalla fine? Penso sia ininfluente che io conosca l’inglese, l’ho studiato talmente tanti anni fa che potrei anche averlo dimenticato”.