Finalmente, ci siamo! Mancano solo venti giorni e riabbracceremo la Serie A, con questo Napoli 2.0 targato Carlo Ancelotti. Sarà strano non vedere più Maurizio Sarri, con la sua immancabile tuta ed il suo filtro della sigaretta, a bordo campo. Ma c’è il grande entusiasmo per chi ha vinto tutto, per chi di calcio ne ha masticato, da giocatore prima, e da allenatore poi!
Inizio complicato, la difficoltà del calendario.
Sarà una partenza tutta da vedere, con diverse incognite, relative agli infortuni ed alle novità. Novità che portano il nome del nuovo mister, così come quello del pacchetto portieri, ma anche di nuovi investimenti tra centrocampo ed attacco. Ciò che non tranquillizza sono le condizioni fisiche, con Ghoulam ancora out, Zielinski e Diawara che in questi giorni hanno subito qualche botta di troppo (specialmente il polacco). Il tutto condito da Meret, che sta lentamente recuperando, in seguito all’operazione.
Non ci sono i grandissimi presupposti per una partenza sprint ed almeno per i primi mesi la Dea Bendata avrebbe dovuto assistere il Napoli, ma purtroppo così non è stato: Lazio e Milan le prime due giornate, la Juve a Torino la settima. Insomma, si prevede un tour de force nel primo periodo (considerando anche la Champions).
Il rovescio della medaglia
Il Napoli ha peccato un po’ di carattere lo scorso anno. A prescindere da cosa sia successo, è mancato psicologicamente l’approccio giusto nei momenti delicati della stagione. Per questo motivo, Ancelotti potrebbe essere la marcia in più, con la sua esperienza e la sua grande conoscenza del calcio giocato (e non).
Affrontare il primo periodo più impegnativo, potrebbe avere anche il suo lato positivo: e se il Napoli dovesse iniziare il campionato con il piede giusto? La strada sarebbe tutta in discesa, e, con il rientro degli infortunati, potrebbe infiammarsi quel “sogno nel cuore“.
GIOVANNI ANNUNZIATA
RIPRODUZIONE RISERVATA