Sorgono ulteriori problemi in ottica stadio San Paolo. A rivelarli è l’edizione online de Il Mattino, che scrive:
“Deserto perché ci si aspettava che all’opera, al lavoro, ci fossero decine di operai visto che il 25 inizia l’attività agonistica degli azzurri e si dovrebbe alzare il sipario. Invece, alle 16,25 ce ne erano solo sette, più tre tecnici che stavano collaudando le nuove balaustre. Più che operai, sembravano comparse messe lì per costruire solo la scenografia di un cantiere, una fiction”.
Ma i problemi non finiscono qui. Sempre secondo Il Mattino, infatti, ci sarebbero rifiuti e detriti in ogni zona dell’impianto:
“Intanto nel San Paolo si entra senza nessun controllo ed è facile notare che è frequentato da tante tipologie umane tranne quella che servirebbe veramente: l’operaio col suo caschetto giallo che laboriosamente ricostruisce lo stadio a partire dalle sue macerie. Né per questo il via vai continuo di auto e persone incuriosisce due figuri che sembrano custodi, appallottolati su sedie di fortuna, preoccupati solo di catturare qualche refolo di vento. In questo contesto tra 22 giorni – in caso di anticipo 21 – si sfideranno Napoli e Milan. Core ’ngrato Higuain contro patron De Laurentiis, Ancelotti e la sua prima volta a Fuorigrotta, l’inizio del nuovo romanzo azzurro in campionato.
Ma si fa fatica solo a immaginare di aprirlo il San Paolo, messo male sotto il profilo della sicurezza. A dare l’ok dovrà essere una commissione prefettizia composta anche dai vigili del fuoco ed è difficile, molto difficile, che ciò accada, almeno a oggi. Il Mattino ha iniziato il suo tour dalla Tribuna Posillipo e dopo una circumnavigazione da dentro dell’intero impianto, si può dire che non c’è un solo antro di accesso agli spalti che non sia trasformato in discarica. Sediolini abbandonati, quintali di ferraglia arrugginita accatastata, bagni divelti. E lavori da fare che sono infiniti se si pensa che contro il Milan ci sarà la folla delle grandi occasioni e bisogna almeno ripulire dai chiodi e dagli spezzoni di acciaio sui quali si è costretti a camminare”.