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Chissà se Gonzalo Higuain…
Chissà se Gonzalo Higuain è davvero felice della sua nuova avventura. Non serviva più alla Juventus ed è stato mandato via senza pensarci due volte.
Chissà se Gonzalo Higuain ripensa mai al suo arrivo in Italia: un bagno di folla lo attendeva già a Fiumicino, sfoggiava una camicia rosa molto discutibile ma a nessuno importava. Sarebbe potuto uscire in ciabatte quel giorno, alla gente interessava solo acclamarlo.
Chissà se Gonzalo Higuain ricorda l’inizio della sua esperienza napoletana, i primi due anni di alti e bassi, grandi giocate alternate a prestazioni rivedibili, ma sicuramente ricorderà il suo ultimo anno azzurro.
Le ultime trentasei volte del Pipita
Avete presente il Pipita che conoscete oggi? Il giocatore che segna, verticalizza e protegge il pallone come pochissimi attaccanti al mondo. Higuain è diventato quello che è adesso grazie al Napoli e il suo vecchio allenatore, Maurizio Sarri.
Nuovo record di goal segnati in Serie A, nessuno era mai riuscito a realizzare trentasei reti. Lui sì, l’ha fatto con la maglia azzurra. La gente aveva occhi solo per lui quella notte magica, lui sembrava felice, lo sembrava davvero.
Purtroppo tutte le favole giungono al termine, alcune finiscono in maniera pacifica ma questa tra il Napoli e Higuain no.
Caro Gonzalo, ma il tuo passato l’hai davvero dimenticato?
Eppure siamo sicuri che a volte ripensi a quello che è successo. Hai buttato via tutto. L’amore incondizionato di un popolo intero, senza pensarci due volte.
Hai buttato via il cuore di tutti coloro che ti avrebbero difeso in tutto e per tutto, perché tu eri tutto.
Due anni di Juventus, due Coppe Italia e due Scudetti, ma nonostante i tuoi goal siano stati importanti per queste vittorie ora sei stato scaricato perché non servi più. Servono i soldi per rientrare nei conti dopo l’acquisto di Cristiano Ronaldo, quindi ti hanno mandato via. Tutto questo a Napoli non sarebbe mai successo.
Il sogno scudetto sfumato assieme non si dimentica. I record nemmeno. Ma l’hai voluto tu, Gonzalo.
Prima o poi ripenserai a quello che saresti potuto essere al Napoli. Un re, un mito, l’unico vero erede di Diego Maradona. E ti pentirai della scelta che due anni fa hai fatto. Anzi, probabilmente, dopo la fine (affrettata) della tua avventura a Torino, questo rammarico l’hai già avuto.
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Giuseppe Ferrante