Alisson Becker, ex portiere della Roma, domani tornerà ad affrontare un club di Serie A. Nell’estate il brasiliano è diventato il secondo portiere più pagato della storia del calcio, trasferitosi al Liverpool per 73 milioni di euro (davanti a lui solo Kepa, acquistato dal Chelsea per 80). Oggi Alisson compie 26 anni e in occasioni del suo compleanno ha rilasciato una lunga intervista ai microfoni de La Gazzetta dello Sport. Tra i vari temi trattati, il portiere brasiliano ha parlato del suo trasferimento, della Serie A e del Napoli. Ecco quanto da noi ripreso:
“Lasciare Roma è stato difficile. Ho pianto a lungo, insieme a mia moglie. È giusto essere onesti: io ho fatto una scelta professionale, un passo in avanti per la carriera e la Roma ha incassato una grossa cifra. Con la testa ho deciso di andare al Liverpool, ma il mio cuore era ugualmente pieno di lacrime. A Roma ho passato due anni speciali, lì è nata mia figlia, ho molti amici anche fuori dal calcio. Tante volte sono andato a spasso di notte per la città: Fontana di Trevi, al buio, è di una bellezza commovente. Ma il mio posto preferito resta il Colosseo: lì davanti respiri la storia.
Restare per sempre a Roma? Mi è passato tante volte per la testa, perché stavo benissimo lì. Ma quando un calciatore sceglie dove giocare, il discorso è più ampio. Io ho grandi ambizioni, il Liverpool anche e adesso gioco nel campionato più importante del mondo”.
La A è lontana dalla Premier?
“Non tanto. È solo differente. Meno intensa. Però io in Italia ho imparato tanto grazie al preparatore Marco Savorani che è stato fondamentale nella crescita mia e di Szczesny. È una delle persone più importanti della mia vita, mi ha aiutato dentro e fuori dal campo”.
In Premier lottano tante squadre per il titolo, in Serie A vince sempre la Juve.
“Il dominio della Juve poggia su basi economiche. In Premier tutte le società acquistano giocatori importanti, in A purtroppo no. Per il resto, gli stadi sono caldi allo stesso modo. Una differenza importante riguarda i terreni di gioco, che in Premier sono sempre perfetti”.
In Premier le vostre rivali sono City e Chelsea. In Champions?
“In Europa molte squadre possono vincere. Il calcio ti sorprende sempre, chi avrebbe ipotizzato la Roma in semifinale l’ anno scorso? La Juve era già fortissima e ha preso Ronaldo: mi spiace non sfidarlo in campionato, magari accadrà in Champions. Sono ammirato dalla mentalità vincente di CR7, oltre che dal talento”.
Sarri si è integrato subito bene.
“Non avevo dubbi, è molto preparato e ha giocatori forti”.
Il Liverpool aspetta da anni un trofeo. Sarà l’ anno giusto?
“Abbiamo tutto per vincere: qualità, determinazione, la filosofia del club, tifosi caldi. E non scelgo: un passo dopo l’ altro, mi piacerebbe vincere ogni competizione a cui partecipo”.
De Laurentiis ha detto di aver offerto 60 milioni per lei. Che ambiente si aspetta a Napoli?
“Caldissimo. Mi piace giocare al San Paolo. I tifosi cantano sempre, non stanno mai zitti. Sarà una grande sfida per un grande girone: il pareggio del Napoli a Belgrado ci avvantaggia solo se noi faremo il nostro dovere. L’ anno scorso a Napoli con la Roma vinsi 4-2, ma fu durissima: il Napoli tirò 13 volte in porta, feci 11 parate e presi 2 gol. La forza della squadra di Ancelotti è che il gruppo è lo stesso da anni”.