Quando ad agosto, nel cuore dell’estate, ebbero luogo i sorteggi della fase a girone della Champions League, neanche il più sognatore ed ottimista dei tifosi napoletani, avrebbe immaginato che il 16 dicembre sarebbe stata una data da cerchiare con il rosso sul calendario. Mai nessuno avrebbe ipotizzato di arrivare così lontano, nè si sarebbe azzardato a guardare così oltre. E invece il 16 dicembre non è un giorno come tanti, che cade giusto a metà tra la festività dell’Immacolata e il relativo allestimento dell’albero e del presepe e il Santo Natale con l’annesso succulento e interminabile pranzo.
Eppure anche il 16 dicembre è un giorno vissuto con l’attesa e l’emozione che accompagna qualsiasi evento importante e che contraddistingue ogni giorno di festa. Perchè, per certi versi, è la festa dei tifosi del Napoli. Durante la giornata odierna, infatti, scopriremo il nome della prossima avversaria che gli uomini guidati da Mazzarri affronteranno in Champions League.
Dopo aver conseguito il passaggio del turno, tutto l’ambiente partenopeo, ha convissuto per 9 giorni con i nomi di queste squadre: Benfica, Real Madrid, Chelsea, Arsenal, Apoel Nicosia e Barcellona. L’unica certezza acquisita quella sera, insieme al passaggio del turno, è che tra queste squadre si cela la prossima avversaria degli azzurri.
Dalla notte del 7 dicembre è partito, così, il “toto-avversaria”: pronostici, sondaggi, ricerche sulle suddette squadre per capire quale può essere più alla portata degli azzurri, teorie che si susseguono e si rincorrono, pronostici, ipotesi, schede tecniche, studi minuziosi per setacciare ai raggi x tutte le probabili avversarie e i talentuosi giocatori che le rappresentano, sfottò, ironia, dita incrociate, riti scaramantici. Questi e molti altri sapori hanno contornato l’atmosfera in attesa che giungesse al giorno del giorno del sorteggio: 16 dicembre 2011, ore 12:00. Oggi.
Hamsik e Lavezzi, senza mezzi termini, hanno dichiarato di non volere affrontare Barcellona e Real Madrid, contrariamente a molti loro compagni che hanno espresso il desiderio opposto, in quanto sognano una sfida stellare in un San Paolo stracolmo di anime azzurre.
I tifosi, dal canto loro, in preda all’euforia, affermano di non temere nessuno e che, anzi, i grandi club europei, che, finora, calcisticamente parlando, hanno dettato legge, devono avere paura di questo “Napoli-Cenerentola”. Insomma, tutti dichiarano tutto e il contrario di tutto, tra sogni, apoteosi di gioia e speranza e il desiderio di volersi sentire ancora grandi per una notte e di giocarsi il tutto per tutto in una notte.
Basta fantasticare, non è più tempo di pronostici e di chiacchiere, ormai ci siamo.
L’emozione nell’aria è palpabile, come sovente accade a ridosso di una grande partita.
Eppure oggi gli azzurri non scendono in campo, ma l’amore infinito che lega i tifosi a quei colori, li spingerà comunque a rimanere incollati davanti alla tv finché non verrà reso noto quel nome, intorno al quale ruoteranno per i prossimi mesi i sogni di tanti napoletani.
“L’amore conosce ragioni che la ragione non conosce” disse, una volta, tanto tempo fa, il filosofo e scienziato Pascal.
Quando l’eccelsa mente di costui partorì questa frase non pensava che sarebbe stata utilizzata per spiegare ciò che lega “11 matti che prendono a calci un pallone” e tante, tantissime altre persone, infinite volte più matte di loro che li seguono con il cuore in gola per 90 minuti e anche di più.
A me appare il concetto più sensato per descrivere il rapporto simbiotico che esiste e persiste tra Napoli e il Napoli e che oggi vive un altro storico momento di gloria.
E allora buon sorteggio a tutti!