Non sembra destinato a durare molto il turnover che vede Dries Mertens partecipare ai cambi di formazione. L’allenatore del Napoli Carlo Ancelotti ora fa fatica a tenerlo fuori: e del resto sono le prestazioni che “inchiodano” il folletto belga nell’undici titolare. Dries ha preso parte attiva a nove reti nelle ultime sei presenze in campionato ( firmando sei gol e tre assist), facendo meglio di chiunque altro in Serie A. Sì, anche meglio del tanto celebrato Cristiano Ronaldo, che con la rete al Milan è arrivato a quota otto in campionato. Ma Mertens non è lontano, insegue (assieme a Insigne) a una sola lunghezza di distanza, con Piatek che resiste al comando con gol segnati. Eppure, nonostante l’ottimo rendimento, Ancelotti ha provato a far ruotare anche il belga, alternandolo – in particolare – con Milik. L’unico intoccabile sembra Lorenzo Insigne, che resta capocannoniere stagionale con dieci reti. Dietro di lui c’è proprio Mertens, a quota otto, che ha fatto centro anche in Champions League. Insomma, sono i numeri che confermano quale deve essere la coppia titolare dell’attacco azzurro. Del resto, col nuovo modulo non si parla più di tridente, e con Callejon sacrificato come centrocampista di destra (per lui ancora nessun gol) i posti in avanti si sono ridotti a due.
E l’attacco del Napoli funziona con Mertens e Insigne. Almeno ultimamente. Milik ha partecipato alla festa del gol nel la cinquina all’Empoli, ma a Genova è partito titolare senza incidere. E così, mentre De Laurentiis annuncia di cercare un nuovo attaccante “da trenta reti” per il futuro, Mertens si riconferma al centro dell’attacco. Non finirà di ringraziare Maurizio Sarri, che lo inventò centravanti dopo il primo infortunio dello stesso Milik. Una stagione, due, e ora anche la terza. Il vero “erede” di Cavani e Higuaìn è sempre lui. Con un contratto che scade nel 2020, e le voci di addio che si inseguono ad ogni estate. In quella scorsa Mertens ci è andato vicino: offerte dalla Cina, ma prima dei Mondiali decise di rifiutare, anche perché la moglie non era favorevole all’impegnativo trasferimento. Cosa accadrà la prossima estate? Mesi fa si parlava di rinnovo, ma la trattativa si è arenata. La prossima estate il belga avrà davanti un solo anno di contratto, e bisognerà decidere se stare dentro o fuori. L’attaccante ha una clausola da 28 milioni di euro, valida in Europa ma non Italia.
Per la Cina la clausola sale a 35 milioni. Considerando che di rinnovo non si parla (il problema sarebbe proprio la clausola) è normale che De Laurentiis cominci a guardarsi intorno. Perché senza Mertens bisognerà cercare un centravanti che possa garantire i gol necessari a rimanere nei piani alti in Serie A. Milik è in cerca della sua dimensione, anche lo stesso De Laurentiis non lo ha citato quando si parlava di un grande bomber: anzi, il patron ha strizzato l’occhio al genoano Piatek, che potrebbe essere un obiettivo per il futuro della squadra azzurra. E in attesa di capire cosa succederà ci pensa Mertens. Dopo l’appannamento della seconda metà della scorsa stagione è tornato a splendere: gol, assist (di tacco quello per Fabiàn a Genova) e un Napoli che ancora una volta si aggrappa alle sue prodezze.