Nicchi, pres. AIA: “Nei campionati mondiali chiedono i nostri Var. Non ha eliminato l’arbitro in campo”

Marcello Nicchi, presidente dell’AIA, è intervenuto ai microfoni di Radio Crc:

“Ieri c’è stato un confronto ed un dibattito, illustrazione e applicazione Var competenza di  Rizzoli che ha fatto molto bene. Dopo se andiamo a vedere i cambiamenti, è chiaro che c’è sempre un lavoro in progress e delle applicazioni che vanno perfezionate.

Lascia spazio all’interpretazione oggettiva delle cose, non è che il Var ha eliminato l’arbitro in campo, è un supporto. Il Var deve intervenire quando c’è una macroscopico evidente errore, negli altri casi non interviene perché ci sono gli arbitri. Nelle prime 120 partite il Var è stato usato 2 volte in meno allo scorso anno.

Ogni anno le Federazioni che usano il Var mandano a fine campionato dei report, anche quotidianamente per la visione da parte della Fifa, dei momenti di applicazioni nelle prime 200 partite. C’è un centro di raccolta dove chi è preposto ad usare il protocollo, esamina tutto quello che gli arriva ed in base a questo se c’è un utilizzo in più decidono se modificare il protocollo. Questo è il funzionamento. Siamo stati i primi ed i più bravi nella sperimentazione. Non a caso anche nei campionati mondiali sono stati chiamati i nostri Var. Bisogna proseguire su questa strada che ci da risultati, il Var funziona ed è accettato da tutti. 

Il Var sarà utilizzato di più, lo strumento c’è ma attenzione che questo ulteriore utilizzo non vuol dire andare oltre i protocolli. Fallo di mano? I termini di applicazione sono stati confermati, non cambia nulla. Ci sono parametri fissi, distanza, velocità. La situazione va valutata in campo”. 

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