“Non perdo il sonno, né il sogno”. Il Napoli non si arrende: questa la vera rivoluzione targata Ancelotti

Malaugurata fu lo sosta. Ebbene sì, il Napoli alla ripresa del campionato frena in casa con il fanalino di coda Chievo, che riesce a strappare un punto al San Paolo tenendo il risultato inchiodato sullo 0-0. I partenopei così frenano dopo i successi invece ottenuti, seppur in apparente affanno, con Empoli (per l’andamento di una parte di gara, ndr) e Genoa.

Eppure, a ben vedere, il pareggio ottenuto con il Chievo non è stato forse solo un caso. Nelle ultime sei partite, infatti, il Napoli ha ottenuto solo le due sopracitate vittorie, pareggiando invece gli incontri con PSG (2 volte in Champions League) e Roma, oltre che con i clivensi.

Questa flessione mette purtroppo gli azzurri davanti alla realtà dei fatti: la Juventus, seppur non esente dalle solite polemiche arbitrali, sta asfaltando ancora una volta il campionato, con l’unica battuta d’arresto avuta con il pareggio interno con il Genoa. Un rullo compressore la macchina bianconera che porta ad otto i punti di distacco in classifica tra prima e seconda. Troppi se si pensa che il Napoli l’anno scorso invece occupava la testa della graduatoria.

Eppure per Ancelotti il pareggio con il Chievo non preclude al sogno scudetto del Napoli, né gli leverà il sonno nelle prossime ore, come lui stesso ci ha tenuto a precisare a fine partita (LEGGI QUI). Immaginate se in questa situazione si fosse trovato proprio mister Sarri. Immaginate il processo mediatico che si sarebbe scatenato?

La rivoluzione di questo Napoli consiste proprio in questo. Aurelio De Laurentiis ha deciso di puntare su Carlo Ancelotti, facendone il top player del club: un allenatore così forte, così imponente, da far celare i problemi di questo Napoli.

È un gioco comunicativo quello di Ancelotti, che tra l’altro gli riesce molto bene. Il tecnico mostra pacatezza e fermezza nelle affermazioni e riesce a disinnescare il possibile scoppio di una bomba mediatica prodotta da tutti quelli che, dopo una partita come quella con il Chievo, sono già pronti a mettere alla gogna tutto e tutti, allenatore compreso. Nelle prossime ore sentiremo interrogativi come: “Riserve all’altezza o no? Servono rinforzi a gennaio?“. Non mancheranno coloro che parleranno di “giocatori imprescindibili” per questo Napoli, con bocciature sonore per Ounas. Per non parlare dell’esperimento a metà campo della coppia Diawara-Zielinski, che onestamente non ha convinto davvero nessuno.

Ed invece in casa Napoli nelle prossime ore si vivrà in maniera pacata e serena. Ancelotti saprà gestire al meglio, anche mediaticamente, le pressioni che una piazza come quella partenopea proverà a mettere sullo stesso tecnico, sui calciatori e sulla società. Il banco di prova arriverà subito. Mercoledì si torna infatti al San Paolo per il match di Champions League contro la Stella Rossa, una gara che può segnare il futuro del Napoli in questa stagione: ad Ancelotti il compito di indirizzarla, ancora una volta, verso la giusta direzione.

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Martina Amitrano

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