Kalidou Koulibaly è stato il migliore in campo nella scorsa notte di Anfield. Contro il Liverpool il difensore senegalese ha dimostrato a tutti il suo valore in campo, tenendo testa, di nuovo e quasi da solo, alla furia dei reds. È sembrato insuperabile, tranne in una sola occasione, quella del gol, preso in contro tempo dall’uscita a vuoto di Mario Rui. Anche l’edizione odierna de La Gazzetta dello Sport riconosce i meriti di Koulibaly:
“Lui sì che anche a Liverpool ha dimostrato di essere pronto per i grandi palcoscenici internazionali: Koulibaly non ha sfigurato, anzi, al cospetto di Firmino e compagni fornendo l’ ennesimo segnale di maturità. Ha fatto il suo ed anche qualcosa in più, cercando in diverse occasioni di raddoppiare sull’ indiavolato Salah che tanti problemi ha causato alla retroguardia azzurra. È stato, insomma, l’ ultimo a mollare ed il primo ad andare a salutare i tifosi al triplice fischio dell’ arbitro. Adesso è definitivamente il simbolo del Napoli, un difensore che vale come un centravanti. Da centravanti, non a caso, ha chiuso la partita a Liverpool perché Ancelotti si è affidato alla sua fisicità in fase offensiva nel disperato tentativo di acciuffare il pareggio che sarebbe valso la qualificazione”.
E De Laurentiis farà di tutto per trattenerlo all’ombra del Vesuvio, qualora ce ne fosse bisogno. Perché Koulibaly è innamorato di Napoli, così come sua moglie, e difficilmente lascerà la città partenopea per trasferirsi altrove. Tuttavia il calcio, negli ultimi anni in particolare, ci ha insegnato a non dare nulla per scontato.