Scontri Inter-Napoli, spunta una nuova versione dell’accaduto: scoperti i mandanti dell’agguato!

Proseguono le indagini in seguito agli scontri nel prepartita di Inter-Napoli, che sono sfociati nella morte di un tifoso nerazzurro.

L’edizione odierna della Gazzetta dello Sport porta alla luce delle novità, partendo proprio dal mezzo che ha investito il supporter dell’Inter. Infatti, secondo quanto si può leggere, sembra che l’auto (un piccolo Suv di colore scuro) fosse diretta allo stadio e non nella corsia opposta al corteo. Ma non solo, perché dopo aver colpito l’ultrà, l’auto avrebbe continuato la sua corsa verso il Meazza, fermandosi nel parcheggio riservato ai tifosi ospiti.

Non è tutto, perché la rosea aggiunge dettagli riguardo alcuni tifosi interrogati. A partire da Luca Da Ros, ventunenne interista, che ha raccontato nei dettagli tutto ciò che è accaduto, indicando in 4 capi ultrà della Curva Nord, uno dei Boys San, due degli Irriducibili e uno dei Viking, i mandanti dell’agguato ai napoletani definito «squadrista» dal questore Marcello Cardona. Gran parte degli ultrà interisti (in totale 100-150) si sarebbe trovata in un pub in zona Fiera, poi a bordo di 15-20 macchine sarebbe andata nel parchetto di via Zoia dove sono arrivati gli altri tifosi, sono stati recuperati due sacchi con le armi (bastoni, martelli, roncole, razzi, fumogeni) e alle 19.20 è partito l’ assalto di via Novara, lo stradone che dalla Tangenziale Ovest porta allo stadio Meazza”. 

Uno dei quattro capi ultrà si è presentato in Questura. Si tratta di Marco Piovella, 33 anni, detto il Rosso, laureato al Politecnico e lighting designer, è il responsabile delle coreografie della Curva Nord di San Siro. Lo stesso è stato interrogato ed in serata è tornato a casa, indagato a piede libero. L’avvocato intanto: «ha semplicemente ammesso di aver partecipato agli scontri. Punto. Non è né l’organizzatore né tutto quello che è stato detto».

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