L’edizione odierna di Tuttosport affronta una tematica importante: il momento no degli attaccanti del Napoli. Legato, però, a una particolare statistica, quella sul rapporto tra cross fatti (190) e goal segnati su situazione di cross (3). Il titolo è: “Rebus Napoli, tanti cross: ma perché?”
“Gli attaccanti del Napoli che segnano poco e un dubbio che inquieta Mertens, il calciatore (probabilmente) più penalizzato da una scelta tecnica: «Stiamo facendo un altro gioco rispetto a prima e io sto provando a dare tutto. Facciamo tanti cross, ma non sono Crouch». L’ ironia caustica di Dries pone l’ accento sulla diversità tra A relativa ai cross effettuati, ben 190. Forse un po’ troppi per chi lì davanti non ha Crouch, ma nemmeno Icardi o Mandzukic, Dzeko o Piatek, tutti attaccanti abili in acrobazia. Tanti cross che non corrispondono ad un’ adeguata media -gol di testa, avendone segnati la squadra di Ancelotti appena 3, un numero solo leggermente superiore a Empoli e Milan, in fondo alla speciale graduatoria con 2 reti di testa. E’ lecito allora chiedersi: perché si continua con questa strategia se il Napoli segna di testa un gol ogni 63,3 cross? Non sarebbe preferibile insistere con la verticalizzazione bassa e con le triangolazioni sulle corsie, per mettere Mertens, il cui ultimo gol risale all’ ultima giornata d’ andata (29 dicembre) contro il Bologna (3-2) ed Insigne nelle condizioni di esaltare le proprie caratteristiche?
Va detto che i due attaccanti -simbolo nel Napoli di Sarri, oggi stanno faticando a segnare, in virtù di quella posizione sempre troppo centrale e con le difese che, ormai, hanno trovato le contromisure. Il dato relativo al girone di ritorno, fa scuola. Nelle 7 gare della seconda parte del campionato, il Napoli ha segnato solo 10 gol, 2 Callejon (Lazio e Juventus), 4 Milik (Lazio, Sampdoria e Parma), 1 Insigne (Sampdoria), Verdi (Sampdoria), Zielinski (Parma) e Ounas (Parma) e dalla classifica mancano proprio i gol che solitamente realizzavano Insigne e Mertens.
Nemmeno li si può accusare che rinuncino a tirare, anzi. Soprattutto Insigne, che ha calciato 85 volte finora e solo CR7 lo ha fatto di più (117), ha colpito 6 volte i legni delle porte, così come Callejon, Zielinski e Milik (4 pali). i dati individuali spiegano anche quelli complessivi. Il Napoli è 15esimo nella classifica dei gol segnati in Europa, pur essendo sempre primo nella classifica dei tiri effettuati, per una media di 8,7 a gara: al secondo posto c’ è l’ Hoffenheim con 17,6 di media. E poi i pali colpiti: difetto di mira o poca concentrazione Complessivamente, per il Napoli sono 21 in serie A, 8 in più della Juventus, che domenica al San Paolo ha dimostrato quanto conti il cinismo per vincere le partite: 3 tiri in porta, 2 gol.
No, non è un gran momento per l’ attacco del Napoli, lì dove solo Milik stava tenendo un rendimento degno di un bomber. Ha la canna che fuma, Arkadiusz, e gli rode che contro la Juve abbia dovuto abbandonare il campo dopo soli 27 minuti, per una scelta tattica che diversa non poteva essere, dopo l’ espulsione di Meret. Aspettava la notte di domenica anche per provare a segnare contro una big (finora c’ è riuscito solo con la Lazio), poi quel cambio obbligato ed una consolazione: sarà più fresco per la sfida con il Salisburgo di giovedì”.