CdS: Niente fazioni e tanta allegria. Così Mazzarri ha reso unito il gruppo

Gli italiani sono in minoranza ma è grazie a loro che Mazzarri ha potuto formare  uno spogliatoio unito, granitico, inattaccabile. Cannavaro è piaciuto subito  all’allenatore per il suo carattere estroverso, la sua napoletanità, lo spirito  goliardico. Ha affidato a lui il compito di far inserire i nuovi. E difatti  Fernandez, appena giunto in città, venne invitato a cena dal capitano nella sua  abitazione a Posillipo. Con Aronica, poi, Cannavaro ha legato così tanto da  trascorrere le vacanze estive insieme alle rispettive famiglie a Mondello. A  loro si sono aggregati Morgan De Sanctis e Gianluca Grava, i due anziani del  gruppo, nonché Cristian Maggio ed Andrea Dossena. All’inizio fece da collante  anche Gennaro Iezzo, scaricato   forse  troppo in fretta dal Napoli. Ma oggi è facile trovarli tutti insieme a cena con  le famiglie al Luanjez di Recale (il ristorante di Grava e Iezzo) oppure al Kobe  di Pompei (dove i Cannavaro sono azionisti). E’ lì, all’ombra del Santuario, che  Aronica volle festeggiare la nascita della secondogenita Greta e tra gli  invitati c’erano anche De Sanctis, Cannavaro, Maggio e Blasi. Mazzarri spinge  affinchè i calciatori si frequentino anche fuori del campo. L’allenatore  s’informa di tutto, mostrando spesso premura nei confronti dei familiari degli  atleti. Cannavaro deve tanto a Mazzarri che l’ha fatto maturare tecnicamente e  come leader nello spogliatoio. E così tanti altri. Con Aronica e Lucarelli, il  rapporto con il tecnico va ben oltre il calcio e dura da anni.

LA TOLLERANZA- Se c’è una qualità che va  riconosciuta al gruppo degli  italiani è la tolleranza tra le quattro mura dello spogliatoio nei confronti  degli stranieri. Hanno accettato che venisse suonata la «cumbia», musica tipica  argentina, e con l’arrivo di Zuniga, anche la «dance» e il «rap» che piace anche  a Cannavaro. “Purché si sentano come a casa e diano tutto per il Napoli”, dicono. Ai sudamericani hanno insegnato tante parole in dialetto  napoletano. E fanno finta di nulla, anzi sorridono, quando nello stanzone o  sugli aerei gira il thermos con il mate e tutti a bere dalla stessa cannuccia  che passa da Lavezzi a Fideleff, da Fernandez a Campagnaro. “No, quello no,  il mate lo bevete solo voi”.
Hanno convertito, invece, gli stranieri a  bere il caffè che prepara prima degli allenamenti il magazziniere Tommaso  Starace e a mangiare la pizza e mozzarella di bufala al ristorante. Da una parte si  cede, dall’altra no.

GLI SCHERZI- Ma gli italiani sono anche i  promotori di tutti gli scherzi. Partono sempre da Grava, Aronica o De Sanctis. E  i bersagli preferiti sono spesso Mascara e Zuniga, ultimamente anche Pandev.  Gavettoni, tric-trac, serpenti di gomma, auto manomesse, ne combinano di tutti i  colori in quello spogliatoio e qualche volta ci è cascato anche il «mister». Ma  il buonumore aiuta a lavorare meglio ed a fortificare l’amicizia. E per  Mazzarri, quell’armonia interna è il segreto di tutti i risultati raggiunti  finora. Ecco perché è molto attento ai nuovi inserimenti

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