Che la fine abbia inizio. Si chiudono i batteni, lo spettacolo volge al termine anche per la cavalcata azzurra del 2011, anno propedeutico ma già ricco di affermazioni utili a tracciare l’identikit di una squadra alla ricerca di successi. L’anno era cominciato con il passo falso di Milano il giorno dell’Epifania, contro una Inter voluttuosa (fresca campione del Mondo ndr) , con Leonardo fresco di nomina ad allenatore, con tutti gli strascichi polemici che ne seguiranno.
Gol del momentaneo 1-1 di Pazienza, finale di gara con una sconfitta per 3-1 coronata da una brutta prestazione, che gli azzurri somatizzano in fretta senza cadere in una tendenza minimalista, infatti la domenica successiva schianta la Juve con un netto 3-0 grazie ad una meravigliosa tripletta di Cavani, incoronato Bomber di razza. Grande prova, bussola recuperata, si riparte con nuova linfa alla ricerca di continuità.
Lo 0-0 interno contro la Fiorentina, tutto sommato giusto, anzi forse avaro nei confronti dei viola, più volte pericolosi, apre le porte ai partenopei verso le due ultime vittorie del mese di Gennaio, 0-2 a Bari contro i galletti pugliesi (di Lavezzi e Cavani i gol) e un secco 4-0 contro i blucerchiati della Samp, entrambi future retrocesse, con la seconda tripletta in un mese per il Matador e gol di Hamsik.
Febbraio si apre con lo scivolone di Verona, contro la bestia nera Chievo, 2-0 per i clivensi, ennesima ricaduta degli dei, con un Fideleff che stecca il debutto con un liscio clamoroso.
Bisogna reagire, ed infatti Mazzarri si rimbocca le maniche (in gergo vuol dire che mette via la giacca, visto che le maniche non le tira mai su per abitudine) e tira a lucido la squadra contro il Cesena, dove si impone con un perentorio 2-0 ( gol ancora di Cavani e del redivivo Sosa). Ingranata la marcia, gli azzurri inseriscono il pilota automatico e superanpo di slancio i giallorossi della Roma, all’Olimpico, dando grande prova di forza ( 0-2 doppietta ancora di un incontenibile Cavani)
La domenica successiva il Napoli, un pò appannato, non mostra pietàù contro il Catania, vince di misura (1-0 gol di Zuniga) e tutti sono convinti che, vincendo anche questo tipo di gare, avare di gioco in scioltezza e pericolose sotto l’aspetto della concrretezza, allora vuol dire che i partenopei possono davvero osare. Peccato però che il mese di Febbraio si chiude con la delusione di San Siro, la seconda dopo quella di Gennaio contro l’Inter. Questa volta i rossoneri del Milan di Allegri asfaltano gli azzurri con un 3-0 che rimette la squadra coi piedi per terra. Dubbi sul primo rigore dato ai rossoneri, dopodichè hanno avuto vita facile contro le “gambe molli” degli azzurri. La paura di volare si impossessa anche delle chiavi del match nella prima gara di Marzo contro il Brescia, venuto al San Paolo con poche ambizioni e molte barricate davanti al proprio portiere: il risultato è uno 0-0 che delude e fa pensare. Il volo riprende con le due successive vittorie contro il Parma al Tardini (1-3 gol di Hamsik, Lavezi e Maggio) ed il Cagliari in casa (2-1 reti entrambi di SuperCavani). La partita che forse ha dato più di tutte il sentore dell’impresa, il match che entrerà nella storia è quel Napoli-Lazio 4-3 nella “prima” di Aprile, che ha il volto segnato nel destino di una squadra che si trova al top della forma ed è in grado di ambire a pensieri, fino ad allora, “proibiti”. L’uomo della provvidenza è ancora lui, Cavani, che con tre gol (l’altro è di Dossena) si conferma colui che ha lo scettro del panzer che gli azzurri cercavano; è una goduria …
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Il cammino del Napoli prosegue con la vittoria di Bologna (0-2 Mascara ed Hamsik) ma si interrompe in casa contro l’Udinese diretta concorrente per un posto in Champions dalla porta principale. 1-2 con gol sul finale di Mascara, per l‘Udinese a segno l’ex Denis ed il futuro azzurro Inler, che non esulta e alimenta sospetti per un suo eventuale passaggio in azzurro . Gli azzurri gettano definitivamente le ambizioni da tricolore nella sconfitta di Palermo (2-1 rete di Cavani) che probabilmente aiuta gli azzurri ad essere meno sotto pressione e più convinti di raggiungere l’obiettivo Champions. Col Genoa in casa, nell’ultima gara di Aprile, riesce ad imporsi sul finale con Hamsik e la qualificazione diretta è quasi ad un passo. A Maggio , brusca caduta a Lecce contro una squadra con l’acqua alla gola (2-1 rete azzurra di Mascara) e sogno rimandato alla gara contro l‘Inter, dove un pareggio per 1-1 (gol di Zuniga) regala la tanto agonata qualificazione alla prossima CHAMPIONS LEAGUE !
Dopo la sbornia della festa, gli azzurri scherniscono la Juve a Torino, dove il 2-2 ha il sapore di uno sberleffo agli odiati bianconeri, con il primo gol di Lucarelli, simbolo di una potenza partenopea anche senza puntare sugli uomini della prima linea (l’altro gol di Maggio). Il campionato si chiude e il Napoli ne esce da grande protagonista, con un futuro roseo e ricco di aspettative; la grande cavalcata azzurra è appena iniziata ….