Non si placa, e molto probabilmente non si placherà mai la polemica tra la Juventus e l’Inter per gli scudetti di Calciopoli. Dopo l’ultima decisione del Collegio di Garanzia del CONI, che ha dichiarato inammissibile il ricorso della Juventus, Giampiero Mughini, noto giornalista, ha scritto una lettera aperta a Dagospia, contestando la decisione.
“Non c’è alcun dubbio che gli scudetti vinti sul campo dalla Juve siano 37 e non uno di meno. Lo so, lo so, che quella porcata di Calciopoli – ossia una giuria messa in piedi da un ex membro del Consiglio di Amministrazione dell’Inter che assegna lo scudetto alla società nerazzurra, che in quel campionato era finita terza a 14 punti dalla Juve – è stata confermata dalle successive giurie che hanno giudicato “inammissibile” il ricorso presentato da Andrea Agnelli”.
“Giurie che non hanno mai avuto il coraggio di “giudicare” autonomamente le vicende di quel torneo, seppure fosse successivamente venuto fuori che un alto dirigente dell’Inter facesse ai designatori arbitrali le stesse identiche telefonate che faceva Luciano Moggi… Telefonate le une e le altre che io non giudico affatto illecite…”.
“Il giudice sportivo ha successivamente giudicato l’Inter altrettanto colpevole, solo che nel frattempo era arrivata la prescrizione. Sicché quello scudetto di m… e di cartone figura ancora nella bacheca della società nerazzurra, appestando gli scudetti vinti da una delle squadre più prestigiose del Novecento… Ho letto, riletto e studiato gli atti processuali di Calciopoli. Non c’è un solo episodio, non c’è un solo gol, non c’è una sola partita, non c’è un solo arbitraggio di cui sia stata ravvisata l’illiceità in tutti e due i tornei stravinti dalla Juve di Fabio Capello. Niente di niente. Lo recita la sentenza della Cassazione pur nel confermare la condanna di primo grado al tribunale di Napoli, gli scudetti vinti sul campo sono 37. Nella speranza che fra due anni diventino 39″.