L’allenatore del Napoli Primavera, Roberto Baronio, ha parlato al termine della partita pareggiata per 2-2 con la Fiorentina. Tanti i temi trattati dal mister, con la sua squadra azzurra che con 2 giornate d’anticipo ha raggiunto l’obiettivo della salvezza. Queste le dichiarazioni rilasciate ai microfoni di SpazioNapoli:
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INTERVISTA BARONIO NAPOLI
“La strada per migliorare sotto l’aspetto mentale? È quello che ripetiamo da inizio stagione, bisogna migliorare in questo. Noi siamo qui per questo e proviamo ad aiutare i ragazzi, cerchiamo di farlo nel migliore dei modi ma anche loro devono mettersi in condizione di farsi aiutare. Se stacchi la spina mentalmente, puoi avere vicino chi ti consiglia, ma poi ti chiudi e ti auto difendi dal punto di vista mentale. Se non avessimo avuto tutti questi problemini, con un più di costanza, avremmo potuto puntare i playoff. Mi sarebbe piaciuto chiudere con una vittoria in casa, ci siamo andati vicino. Alla fine i ragazzi hanno fatto il massimo salvandosi con due giornate d’anticipo. Se fosse così anche per l’anno prossimo, ci metterei la firma.
FUTURO IN AZZURRO
Se resto anche il prossimo anno? Quando la società mi chiamerà, ve lo dirò. Non sono ancora stato contattato. Con la società c’è un ottimo rapporto, c’è colloquio e scambio di opinioni. Con Gianluca Grava siamo stati a contatto con la società. Credo stiano aspettando prima di risolvere qualcosa a riguardo della prima squadra, probabilmente sarò chiamato la prossima settimana e mi diranno se restare oppure no. C’è massima serenità, io ho voglia di restare ma ovviamente non dipende da me.
SOGNO PLAYOFF
Pensiero per i playoff? Il valico che poteva decidere quale poteva essere il nostro campionato è stata la partita con il Chievo. Se avessimo vinto quella partita, saremmo andati a +13 sulla zona salvezza, battendo una diretta concorrente. Purtroppo siamo arrivati a quella partita non benissimo, con qualche calciatore importante che ci è mancato. Magari ci siamo arrivati troppo carichi, che può segnare il limite tra la presunzione e il sentirsi forti. Noi siamo andati un po’ più sulla presunzione, poi il gol dopo 20 minuti del Chievo ci aveva un po’ demoralizzati. Avremmo potuto recuperare con qualche occasione di Ciro Palmieri. L’obiettivo sarebbe rimasto la salvezza, ma vincendo quella partita avremmo potuto pensare di fare un campionato diverso. Perdendo non è stato ovviamente possibile, ma forse è giusto così.
IL TALENTO DI GAETANO
Allenare Gaetano la prossima stagione? Per farlo dovrei essere al posto di Ancelotti (ride, ndr). Non penso possa andare così. La valutazione spetta alla società e non a me, non conosco le scelte della società. Ho provato a gestirlo nel miglior modo possibile e credo sia migliorato tantissimo, sopratutto quando la palla ce l’hanno gli altri. Poi quando la palla ce l’abbiamo noi, o quando ce l’ha lui, conoscete meglio di me le sue qualità. Me lo sono goduto e spero se lo goda la prima squadra l’anno prossimo, ma non compete a me dire questo.
Per i ragazzi che andranno via dico che, a prescindere dalla categoria, ci deve essere massimo rispetto. C’è bisogno della voglia di vincere e non sentirsi mai appagati. L’allenatore entra in secondo piano, sono consigli che gli può dare un padre o comunque una persona con più esperienza.
L’EPISODIO CHE RICORDA CON PIÙ GIOIA
Episodio che ricordo con piacere? L’abbraccio dei ragazzi e di Gianluca (Gaetano, ndr) dopo un gol. Può sembrare una cosa scontata, ma così non è. Non mi è mai stato mancato di rispetto e nell’epoca in cui viviamo basta poco per trovare qualcuno che non la pensa come te. È un complimento che faccio anche alle famiglie, che stanno crescendo ragazzi con la testa sulle spalle. Poi in questo lavoro si possono commettere errori, ma l’importante è che nella vita siano così. Quando ti vengono ad abbracciare in panchina è la cosa più bella e non è mai scontato.
LA SQUADRA DELLA PROSSIMA STAGIONE
La squadra della prossima stagione? L’anno scorso sono arrivato e non mi conosceva nessuno. L’anno prossimo, dovessi restare io, avrò già una base di ragazzi che ho avuto quest’anno, più chi arriverà dall’Under 17 e qualche fuoriquota 2000 che mi potranno dare una mano. Spero possano farlo, soprattutto per far capire ai nuovi arrivati quanto è difficile questo campionato. Magari potrò urlare un po’ meno, per me potrebbero parlare i ragazzi che già mi conoscono e spiegare già cosa chiedo. Però, ripeto, ancora non so se sarò io l’allenatore dell’anno prossimo”.
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