Il tempo delle feste è ormai alle spalle. Si torna in campo e sarà opportuno che il Napoli dimentichi in fretta il dolce sapore del panettone natalizio e dei sei gol rifilati ai resti del Genoa, nell’ultima apparizione pre-festività.
La trasferta di Palermo è tra le più ostiche, poiché il Napoli, da quando ritornato in Serie A, è tornato sempre a mani vuote dal Barbera; zero punti, quattro sconfitte su quattro incontri, e tutte con il medesimo punteggio: 2:1.
Nella scorsa stagione non bastò il gol dell’ex, Cavani, a far si che il Napoli potesse uscire indenne da Palermo, ci pensarono Bovo e Balzaretti a capovolgere il risultato. Era la trentaquattresima giornata, la quintultima, con un Napoli che viaggiava a regime ridotto, con le energie in riserva dopo una rincorsa furiosa alle posizioni di vertice, che hanno garantito, poi, l’ingresso in Champions League. Ma questa è un’altra stagione, un altro campionato ed una storia diversa da raccontare.
Il Palermo ha appena cambiato guida tecnica, passando da Mangia all’ ex-napoletano Mutti. Una squadra, quella rosanero, ancora alla ricerca di una sua identità navigando in posizioni di anonima metà classifica. Attualmente il Palermo ha 21 punti in classifica ed alberga in nona posizione.
Il Napoli, dal canto suo, non sta tanto meglio, con i suoi 24 punti in classifica e ben otto lunghezze di distacco dall’Udinese che, attualmente, occupa l’ultimo posto utile per accedere alla Champions League. Il tempo c’è, a patto di ripartire immediatamente e di guardare solo a quello che c’è da fare e non più a quello che è stato fatto. Il tempo degli elogi e dei complimenti è finito, adesso c’è da rimboccarsi le maniche e lavorare duro, perché le avversarie dirette non si fermeranno ad aspettare il Napoli e se lo facessero, Mazzarri e i suoi ragazzi dovranno essere sempre lì, pronti, ad approfittare di ogni passo falso.
Si dovrà iniziare proprio da Palermo, una trasferta, come detto, improba dal punto di vista delle statistiche, ma non dal punto di vista tecnico. Il Napoli, nonostante l’assenza di Lavezzi, potrà contare su Pandev ed Hamsik rigenerati ad assolutamente letali. Inoltre, potrebbe (condizionale d’obbligo) esserci l’esordio di Vargas qualora venisse convocato da Mazzarri. Il cileno sta suscitando curiosità ed entusiasmo nell’ambiente napoletano e se quanto visto in Cile potesse ripetersi con la maglia azzurra già da domani sera, allora se ne vedranno delle belle. Probabilmente ci sarà qualche scampolo di partita per lui, in attesa del debutto vero e proprio, prenotato per la partita di Coppa Italia contro il Cesena, il 12 Gennaio.
Occhio, però, a non volare alto. Di fronte c’è comunque un avversario da rispettare, che nonostante stia attraversando un periodo poco florido dal punto di vista dei risultati, può comunque contare su calciatori di buona caratura tecnica. Fortuna del Napoli che Ilicic sia squalificato, così come saranno assenti Pinilla (probabilmente in panchina), Hernandez e Zahavi, che sono ancora alle prese con infortuni vari; quindi dovrebbe essere Miccoli a guidare l’attacco rosanero, coadiuvato da Budan e dal nuovo arrivato Vazquez. Ma nonostante queste assenze, il Palermo di Mutti venderà cara la pelle, al cospetto del Napoli che scenderà in campo con la formazione tipo, con il solo dubbio sull’out di sinistra, dove Zuniga e Dossena si giocano la maglia da titolare, mentre sarà Pandev, così come col Genoa, a sostituire l’infortunato Lavezzi. Si giocherà anche per sfatare un tabù lungo circa 43 anni, ossia dall’ultima vittoria del Napoli in terra palermitana, in Serie A: ventiduesima giornata del campionato 1968-1969 e gli azzurri ottennero la vittoria a tavolino dopo un incidente accorso all’arbitro, partita che vedeva, comunque, i partenopei vittoriosi per 3:2, almeno fino all’interruzione.
E’ giunto, pertanto, il tempo di invertire la tendenza e di fare bottino pieno al Barbera. Le carte in regola ci sono tutte, basta avere la giusta convinzione e una buona dose di concentrazione per poter prevaricare l’avversario. Quella concentrazione che, fino ad ora, al Napoli è mancata in certi momenti, ma che adesso dovrà sempre portare con sé, da domani in poi, in ogni partita, per poter tingere di rosa la sua stagione, ma non di certo il rosa del Palermo.
ANTONIO SALVATI