Marcello Lippi, ex CT della Nazionale italiana campione del mondo nel 2006, ha rilasciato una lunga intervista ai colleghi di TuttoSport. Ecco quanto evidenziato dalla nostra redazione:
“I migliori allenatori italiani? Sacchi ha rappresentato una ventata nuova per il calcio, ha cambiato la metodologia, l’intensità del gioco. Poi metterei sicuramente Capello, ma come posso dimenticare uno come Ancelotti. A livello mondiale? Rinus Michels. Un innovatore pazzesco“.
Questo post in breve
GLI ANNI A NAPOLI
“La sensazione era di allenare una grandissima squadra, con una potenzialità straordinaria. Ti dico. Nel 93-94 abbiamo smesso di prendere lo stipendio a novembre. Io parlai chiaro ai giocatori: andate dagli avvocati, fate causa, fate quello che volete. Ma nelle due ore di allenamento dobbiamo sputare l’anima. Trascinati da 70.000 tifosi, senza stipendio fino a giugno, arrivammo a conquistare l’UEFA, battendo il Milan e il Parma. Squadra formidabile per una città formidabile“.
SARRI PER ALLEGRI
“Io credo che alla base ci sia stata soprattutto la voglia di cambiare, di cambiare anche filosofia, di dare nuovi stimoli a tutto l’ambiente dopo otto scudetti consecutivi. Sarri è un allenatore che fa giocare molto bene le sue squadre. Giocare a due tocchi è una delle cose più complicate, ma lui ci riesce splendidamente. Ora però tutto questo non basta, deve anche vincere. Io penso che farà molto bene, poi vincere non è mai facile o scontato“.
“Io non credo assolutamente che Sarri sia andato da Cristiano Ronaldo a chiedergli dove vuole giocare, se preferisce fare il centravanti o l’esterno. È andato lì per parlare di calcio e anche io l’ho fatto sempre con i leader della squadra. È una cosa normale. Contano tutti e due, ma questa è la Juve della famiglia Agnelli, da cui dipendono tutte le scelte. Forse è più bello da vedere Messi, ma Ronaldo è unico per come fa gol. In tutti i modi: in acrobazia, di testa, da lontano. Comunque due campionissimi”.
MERCATO NAPOLI
“Il Napoli sta facendo bene sul mercato. Manolas è un colpo eccezionale, perché una coppia con lui e Koulibaly ti permette di fare un calcio più aggressivo, di sbilanciarti se serve. Sono stato vicino alla Roma più volte, anche recentemente: quest’anno, quando stava per andare via Di Francesco. Mi hanno chiamato, mi hanno chiesto la disponibilità ad allenare la Roma, ma ho rifiutato. Ho ringraziato, dicendo che con i club ho chiuso. Faccio ancora un anno in Cina, poi basta. A meno che non andiamo ai Mondiali“.
“Il giocatore più forte che ho visto? Maradona e Pelè”.
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