Il Procuratore capo reggente Alessandro Pennasilico è stato intervistato da Repubblicanapoli.it in merito all’inchiesta che in questi giorni sta occupando le pagine dei giornali riguardanti presunte interferenze della camorra nella gara tra Napoli e Parma di due stagioni fa. Il pm Pennasilico ha voluto precisare che “Posso escludere che dalle indagini in corso emergano elementi riconducibili a interferenze, di qualsiasi tipo, della camorra nelle vicende e nelle partite del Napoli. Nelle notizie che circolano vedo parecchia confusione. I calciatori del Napoli sono stati ascoltati tutti come testi, c’è un solo indagato”. L’indagato in questione è Matteo Gianello accusato di frode sportiva e ascoltato nel giugno scorso in merito al rapporto tra l’ex portiere azzurro e i fratelli Cossato suoi ex compagni ai tempo del Chievo. L’avvocato Siniscalchi, difensore di Gianello, ha dichiarato che nell’audizione del 15 giugno scorso il suo cliente ha chiarito tutto e che chiederà l’archiviazione del caso. Intanto giovedì i magistrati hanno voluto sentire l’attuale numero uno azzurro Morgan De Sanctis in merito alla divulgazione di un video che evidenzia la sua non esultanza al momento del gol del 4-1 di Cavani nella gara casalinga contro il Lecce. Da ricordare anche le intercettazioni che hanno interessato le utenze telefoniche di Cannavaro e Mascara. Fino a questo momento però ne dalle audizioni ne dalle intercettazioni sono usciti condizionamenti da parte della camorra nelle gare degli azzurri. Su disposizione del procuratore aggiunto Mellilo è stato aperto un fascicolo, affidato al pm Capuano, riguardante i furti subiti dai giocatori e dalle loro mogli nell’ultimo periodo in modo da poter fare piena luce su eventi collegati fra loro.
Fonte: repubblicanapoli.it