Siena vs Napoli è una delle partite più indecifrabili di questa stagione; si affrontano due squadre piuttosto incostanti e con un bisogno urgente di punti per scalare qualche posizione in classifica e chiudere il girone d’andata con una boccata di ossigeno in più.
Il Siena viene dalla sconfitta subita a Parma per 1:3, mentre il Napoli deve immediatamente cancellare l’opaca prestazione offerta contro il Bologna; un pareggio che ha complicato ulteriormente la risalita verso quelle posizioni prefissate come target di stagione.
Una risalita che fa tappa al Franchi di Siena, un campo storicamente avverso al Napoli, dove mai si è tornati a casa con l’intera posta in palio. Da quando il Napoli è risalito in Serie A, sono stati tre i precedenti tra le due formazioni: due pareggi ed una sconfitta per gli azzurri che, nel complesso, hanno sempre sofferto i bianconeri non riuscendo mai ad imporre il proprio gioco, anzi il più delle volte subendo quello avversario.
L’ultimo precedente risale alla stagione 2009-2010, quando Siena e Napoli si affrontarono per la 25a giornata di Serie A. Fu uno scialbo pareggio a reti bianche; poche emozioni e occasioni da rete e la spartizione della posta fu il risultato più giusto.
Nel 2008-2009 il Napoli rimediò una pessima figura in terra toscana. Era la 34° giornata ed il Napoli fu sconfitto per 2:1 a causa delle reti di Kharja e Maccarone. A nulla valse il gol della bandiera di Pià. Era un Napoli che da poco aveva cambiato guida tecnica, da Reja a Donadoni, ma ciò non aiutò nell’impedire che la stagione si chiudesse in maniera abbastanza anonima. In quella stessa partita emerse, però, un calciatore del Siena che avrebbe cambiato casacca e vestito, poi, l’azzurro del Napoli: Juan Camilo Zuniga. La partita del colombiano fu sontuosa e fu imbarazzante vedere Mannini completamente inerme davanti alle incursioni del laterale senese.
Nella stagione precedente, quella del 2007-2008, Siena e Napoli si affrontano per l’incontro valevole per la 16a giornata. Finì in pareggio, 1:1, in una partita in cui il Napoli sembrò giocare col freno a mano tirato e ritmo decisamente ridotto. Il risultato fu deciso nell’arco di un minuto: al vantaggio del Siena firmato Mario Frick, rispose Bogliacino, abile ad incunearsi tra le maglie bianconere e scaricare un sinistro potente sul primo palo.
Domenica pomeriggio sarà un’altra storia, e si spera che il Napoli possa finalmente sbancare Siena con una prestazione convincente, alla stregua di quanto visto a Palermo, ad esempio. Ma per riuscire in questa impresa, occorrerà una massiccia dose di impegno e di concentrazione. Il Siena veleggia in acque molto pericolose e sa bene che la sua permanenza nella massima serie dovrà essere costruita soprattutto tra le mura amiche. I ragazzi di Sannino giocheranno col coltello tra i denti e sarà compito del Napoli quello di riuscire a contenere gli assalti del grande ex Calaiò e dei suoi compagni ed allo stesso tempo cercare di trovare lo spunto giusto per scardinare l’impianto difensivo bianconero.
Non sarà una partita semplice, anche perché mercoledi prossimo il Napoli sarà impegnato nel delicato impegno di Coppa Italia contro l’Inter, e la storia recente ha dimostrato come il Napoli giochi malissimo in campionato quando poi segue un incontro di cartello, durante la settimana successiva. E’successo più volte quando il Napoli era impegnato in Champions League, quando sono stati sperperati punti preziosi e che adesso sono rimpianti. La speranza è che la lezione sia servita e che il Napoli si concentri su un impegno per volta. All’Inter si penserà da domenica sera, perché adesso c’è il Siena da battere.
Mazzarri schiererà il solito assetto, con l’unico dubbio della vigilia, rappresentato dall’utilizzo dal primo minuto di Lavezzi. L’argentino tornerà dopo più di un mese di assenza, a causa dell’infortunio occorsogli contro la Roma, ed è logico pensare che probabilmente non avrà i novanta minuti nelle gambe. Fortunatamente, durante la sua assenza, il Napoli ha ritrovato la verve di Pandev che non ha fatto assolutamente rimpiangere l’argentino, anzi, è risultato quasi sempre il migliore in campo, segnando e facendo segnare. Sarebbe un peccato, perciò, rinunciare ad un calciatore così in forma come il macedone e per questo Mazzarri scioglierà il nodo solo nell’immediata vigilia del match.
Dal canto suo, il Siena scenderà in campo con molte defezioni, dovendo rinunciare a Rossettini e Gazzi squalificati a cui vanno aggiunti Brkic, Bolzoni e probabilmente Brienza.
Ciò nonostante il Siena può disporre comunque di giocatori di buona caratura tecnica, quale la coppia d’attacco composta da Calaiò e Destro, oppure dalla coppia di centrocampisti centrali, D’Agostino e Vergassola, bravi sia in fase di contenimento che d’impostazione.
La partita sarà decisa proprio in quel settore del campo, ove ci sarà uno duello tra le due coppie centrali: D’Agostino-Vergassola contro Inler-Gargano. Chi riuscirà ad esercitare un certo predominio territoriale a centrocampo avrà buone chances di vincere. Dossena e Maggio avranno le loro difficoltà, infatti, a superare il doppio sbarramento difensivo sulle fasce, consono a chi applica, come Sannino, il modulo 4-4-2. In tutto questo, naturalmente, va sottinteso che tra Napoli e Siena intercorre un certo divario tecnico che però va espresso anche sul campo. Giocatori come Cavani, Hamsik e Pandev possono fare il bello ed il cattivo tempo ed inoltre si può contare sul ritorno di Lavezzi e su Vargas. Dal cileno si attendono i primi segnali da grande giocatore, anche perché le prime due incolori apparizioni, prima col Cesena e poi gli ultimi sette minuti col Bologna, non fanno testo; il vero Vargas arriverà presto e magari già a Siena potrebbe sbloccarsi. Ma non c’è fretta, perché il reparto è ben fornito. C’è fretta di fare punti, quella si, perché quelli lasciati per strada non li restituisce più nessuno, e sarebbe cosa buona e giusta iniziare da Siena a fare punti importanti, per girare la boa a 31 punti ed affrontare il girone di ritorno con un pizzico di serenità in più, ma consapevoli che la strada da fare sarà ancora tanta e per niente facile.
ANTONIO SALVATI