L’ex capitano del Napoli, Marek Hamsik ha rilasciato alcune dichiarazioni in occasione della presentazione del suo nuovo marchio di vini.
Lo slovacco era presente mercoledì allo stadio per assistere a Napoli-Atalanta: “Mi sono emozionato tanto: la telefonata con il presidente, l’idea di organizzare la festa del 10 dicembre per la partita contro il Genk. Tornerò per un giorno, poi andrò in vacanza con la mia famiglia. Che spettacolo il San Paolo, lo striscione della Curva B, il coro, il riconoscimento che ho ricevuto dai tifosi. Sono fiero del rapporto con questa città, c’ è sempre tanto amore. Non vedo l’ ora di ritornare e fare il giro di campo passando sotto le curve”.
“Dopo la partita sono stato a cena con Mertens, Koulibaly, Ghoulam, Callejon, Hysaj, Mario Rui. C’era tristezza, mi dispiace tanto per loro, erano delusi come se gli fosse stato sottratto qualcosa. Oggi andrò a Castel Volturno, sono venuto a Napoli soprattutto per incontrare loro e i tanti amici che ho qui.
C’ è ancora confusione nell’utilizzo della Var in Italia, non si capisce come funziona. Come si fa a non dare un rigore come quello? È vergognoso, incredibile. Il placcaggio si fa nel rugby, non nel calcio, anche dalla tribuna si vedeva che Kjaer, perso il contatto con la traiettoria del pallone, ha cercato quello con Llorente che ha provato a difendersi con il braccio. A cosa serve il Var? Vallo a vedere, non si è giocato per dieci minuti.
Ho visto un Napoli solido che ha creato tanto e concesso pochissimo, mi è piaciuto molto, ha espresso una prestazione d’ alto livello. Mi è piaciuta tutta la squadra, loro hanno fatto una grande prestazione. Mi auguro che torni il vecchio Zielinski, c’ è troppa pressione su di lui, penso che gli manchi il gol. È un fuoriclasse, uno dei giocatori più forti con cui mi sono allenato.
Mertens e Callejon in Cina? Lo scrivete voi, non so nulla. Spero che trovino l’ accordo con il Napoli per prolungare la loro esperienza qui e che scrivano la storia di questa società.
Mertens è un ragazzo eccezionale, ieri abbiamo scherzato. Gli ho detto che sta arrivando come un treno e lui mi ha risposto: hai chiamato tu Ancelotti per non farmi giocare.
Insigne? No, non ha bisogno di consigli, conosce bene questa città, è cresciuto qui e sta indossando la fascia di capitano della squadra che ama davvero.
Mi piacerebbe moltissimo rappresentare la società in cui ho vissuto gli anni più importanti della mia carriera”.