A Radio Marte nella trasmissione “Si gonfia la rete” di Raffaele Auriemma è intervenuto Marco Fassone, dirigente sportivo, ex Milan e Napoli:
“I 2 anni di Napoli li ricordo sempre con affetto. Poi, quando andai via, nel 2012, De Laurentiis non affidò più a nessuno quel ruolo. Decise di ricoprirlo lui personalmente e devo dire che lo ha fatto con eccellenti risultati. Il Napoli negli ultimi anni è stato l’unico avversario della Juventus, è riuscito a sfruttare le vicissitudini che hanno colpito le milanesi diventando una realtà non solo italiana, ma anche europea ed bello vedere il Napoli lassù.
Nel mio Napoli c’erano i famosi 3 tenori mentre oggi, rispetto al precedente mini-ciclo, c’è una nuova realtà in serie A che si sta consolidando ossia l’Inter che mi pare abbia trovato una dimensione importante. Rappresenta un ostacolo in più, per il Napoli che ha il vantaggio di avere una proprietà stabile. De Laurentiis non mi pare voglia disimpegnarsi, poi il calcio è fatto di cicli, ma sono certo che il Napoli risalirà la china.
Ancelotti a Napoli ha trovato un ambiente diverso rispetto a quello che ha frequentato in passato, ma De Laureniis ha fatto una scelta intelligente prendendo lui per il dopo Sarri. Ancelotti aveva voglia di rientrare in Italia ed allenare una grande per cui è venuto a Napoli motivato e stuzzicato e un periodo di difficoltà iniziale andava messo in preventivo.
Quando tentai di portare Ancelotti al Milan? E’ vero, andai a trovarlo per capire la sua situazione, ma lui aveva un altro anno di contratto col Bayern e da grande professionista mi rispose che avrebbe terminato questa esperienza in Germania. Avevo però percepito che aveva voglia di Italia ed ero sicuro che sarebbe ritornato.
Le esperienze di Napoli e Milan sono state diverse. In azzurro De Laurentiis ha avuto il coraggio di offrirmi una poltrona da direttore generale, un ruolo che non avevo mai svolto prima. Quando andai al Milan, invece, avevo già le spalle più larghe, avevo consolidato la mia esperienza ed avevo una proprietà lontana che mi ha permesso gestire da vicino il tutto e per questo quanto fatto di bene o di male è stata colpo e merito mio. Devo dire però che nel luglio del 2018, quando lasciammo il club, avremmo potuto competere in maniera serie per il quarto posto.
Gattuso al Napoli? Indipendentemente dal Napoli, con Rino ho lavorato e posso dire che ha vissuto con grande entusiasmo l’esperienza al Milan ed è stato molto bravo nonostante il momento difficile in cui è stato catapultato nel club. Oltre a trasferire grinta, Gattuso ha anche altre doti e in primis sa costruire nello spogliatoio un clima ed un’unione di intenti che poi è ciò che serve per arrivare lontano. Gattuso lo consiglio, è perfetto per i club importanti.
Se mi chiamasse De Laurentiis? Andrei sicuramente a trovarlo nella sua splendida casa romana. Non sento De Laurentiis da quasi 6 mesi, ma il rapporto di stima ed affetto è sempre rimasto immutato anche perchè abbiamo fatto tante operazioni insieme e poi a lui devo tanto.
L’acquisto più bello fatto a Napoli? Cavani. Ma il merito di quell’operazione non fu certo mio, ma della società e del presidente che spesso trattava direttamente nelle operazioni.
Ancelotti è un ottimo allenatore, ha qualità tecniche e umane e nelle difficoltà, con un allenatore come lui i problemi si possono risolvere più facilmente”.