Gennaro Gattuso ha parlato in conferenza stampa nel post partita di Napoli-Fiorentina, terminata 0-2 al San Paolo:
“Stasera ho parlato con la squadra che ha deciso di andare in ritiro. Io ero straconvinto di poter fare una grande partita, ma è venuta fuori una prestazione imbarazzante e io sono il primo responsabile. Squadra in confusione e piatta, con mancanza di veleno e voglia. La squadra non ha reagito e non ha fatto nulla per mettere in difficoltà gli avversari. Difficile dare spiegazioni in questo caso.
Mettiamo da parte gli alibi. Qui non possiamo pensare ai tifosi che non cantano o alle multe non ancora tolte. Stiamo scherzando con il fuoco. Mi è capitato che per tanti anni non sono mai uscito con alcuni ma in campo morivo per loro. Davo tutto, è una questione di amor proprio, siamo dei privilegiati. Il gioco del calcio è diventato un lavoro e siamo pagati profumatamente. La strada giusta è dirsi le cose in faccia.
Dobbiamo imparare a giocare da squadra, a tenere il campo. Ho visto i ragazzi prepararsi al meglio e dare tutto in allenamento, quindi mi viene difficile venire qua e dare una spiegazione. E’ stata una cosa bruttissima, la mia squadra non può non tirare fuori l’orgoglio. Non posso vedere che non tiriamo una scarpata e non becchiamo un giallo perchè non ci arriviamo sul pallone. Dobbiamo capire in che frullatore ci siamo messi.
Faccio fatica a capire come si è verificata questa prestazione, ero convinto di giocare una grande partita. Proprio per questo ora dobbiamo tirar fuori il carattere, e aggiungere il veleno.
Vediamo se cambiare o meno qualcuno. Prima si poteva parlare di prestazione, ma in 5 gare di campionato, c’è una sola vittoria all’ultimo con il Sassuolo. Non dobbiamo rivedere qualcosa a livello tecnico-tattico, ma di squadra. Questa squadra alla prima difficoltà scompare dal campo.
Lottare per retrocedere? Per tanti anni si è giocato per altissimi livelli, ora ci si trova in una situazione difficile. Dobbiamo ragionare da casa, dobbiamo trovare il modo per vincere in maniera diversa. Voglio guardare i miei giocatori in faccia. Dimissioni? Sono venuto qua e sapevo a cosa andavo incontro. Mi piace combattere e voglio trovare la chiave per entrare nella testa dei giocatori. Voglio capire chi veramente vuole lottare in questo momento.
Ai tifosi va fatto un discorso diverso, ho poca conoscenza su cosa sta accadendo. Ora è facile parlare dei tifosi o delle multe o dei campi non bellissimi. Abbiamo infortunati, giocatori importanti fuori, ma dobbiamo fare meglio. Voglio anche perdere ma voglio vedere una squadra che lotta, che ha bava alla bocca e fame. Giocano sempre gli stessi, lo sappiamo. Mercato? Non lo so cosa arriverà, quando parlo con il presidente e il direttore diciamo altro. Non si possono prendere extracomunitari se non esce qualcuno. C’è una lista e va rispettata.
Allan? Non ci ho parlato ma so perchè è arrabbiato. Non è al massimo ma da il massimo in campo e negli allenamenti. Ci sta che possa essere deluso. Domani parleremo.
Mi piace metterci il faccione. Oggi si sta parlando di risultati sportivi e sono io a fare le scelte. Gusto che parlo io. Se il presidente vorrà parlare vedremo. Mi fa piacere vincere le partite, altre cose non mi servono. Voglio vincere una serie di partite e recuperare i miei giocatori. Mi sento tutti i giorni col presidente, si parla del quotidiano.
Sappiamo che abbiamo speso tanto e abbiamo cambiato modo di lavorare. Sappiamo che qualche giocatore non è al massimo. In questo momento dobbiamo giocare da squadra e non con la puzza sotto il naso. Dobbiamo fare qualcosa di diverso. Per come stiamo giocando non arriva nessun frutto.
Per adesso non ho dato nulla, contano i risultati. La squadra è più corta, tante gare abbiamo giocato un calcio uscendo dal basso. Alla fine contano i risultati e il mio apporto è stato pari a 0.
Lazio e Juve? Mi aspetto che si possa fare meglio di oggi. Non ci meritavamo solo i fischi, ma anche i pomodori. Venire qua e spiegare la prestazione è difficile e imbarazzante. Mi aspetto che la squadra reagisca, possiamo sbagliare ma voglio vedere voglia e veemenza.