Intanto c’è già Demme, che ha colonizzato il centrocampo del Napoli e conquistato i cuori dei tifosi. Mezzo italiano, mezzo Gattuso, mezzo Diego Armando Maradona. Per soprannomi, nomi, nomignoli e la volontà di sorprendere. Come Lobotka, che ha fatto carte false per arrivare al Napoli. E intanto c’è anche il funambolo Politano, che dopo due anni ha coronato la sua intenzione di vestire la maglia azzurra. Tardive ma astute, le mosse di Giuntoli in questi 31 giorni. Mancavano testa e muscoli al centrocampo, mancava una soluzione in più in attacco: sono arrivate.
E avrà, il Napoli, l’entusiasmo, i muscoli e il mancino di Petagna. E avrà ancora, la tigna di Rrahmani. Profili giovani ma già maturi, alcuni conoscono già il campionato nostrano, tutti in definitiva hanno tutto da dimostrare. Prima che le lacune tattiche, il Napoli si auspica la voglia di “mangiare il campo”. Demme ci è arrivato per primo, gli altri lo faranno prossimamente. Il parco acquisti non è criticabile. Lo diventerebbe nel momento in cui venissero disattese alcune aspettative, venissero lasciati punti interrogativi laddove già abbondano.
Che progetto stia inseguendo il Napoli a giugno non è ancora dato saperlo. Le indicazioni ci parlano di una continuità con il lavoro di Gattuso, ma il nome dell’allenatore del 2020-21 è ancora sconosciuto. Che ruoli avranno, poi, gli ottimi Petagna e Rrahmani? Reciteranno da comprimari o dovranno sobbarcarsi le parti più importanti del copione? Una spina dorsale di calciatori affamati nelle motivazioni e perfetti per un sistema è cosa buona e giusta, ma la completezza, la totalità di una squadra passa anche da calciatori di spessore.
Senza Mertens, senza Callejon, senza qualche altro big che s’impegnerà a fare la valigia nei prossimi mesi, serve anche carisma ed esperienza. Soprattutto, serve una qualità che non si ritrova nei piedi e nella testa di tutti i calciatori: banalmente, un top player. Con le rifondazioni d’altronde non si scherza ed il mix di campioni e scommesse è sempre la stessa. Son dubbi, interrogativi, che saranno fugati soltanto a giugno.
Intanto, gennaio: il Napoli ha completato due reparti, ha messo a posto il centrocampo in tempi brevissimi e rifinito l’attacco con un calciatore di valore come Politano. Bene, benissimo. Manca un tassello: un terzino sinistro. Numericamente ci sono, nella pratica scarseggiano, ma le esigenze di rosa e la totale assenza di proposte serie per Ghoulam possono trovare una giustificazione. Il peccato risale a monte, sulle condizioni dell’algerino che avevano folgorato tutti a Dimaro.
I dubbi però li fuga il campo e ha già parlato con grande eloquenza per Diego Demme. Parlerà anche per Politano, forse passato fin troppo in sordina: con la disastrata Inter ha fatto il suo, con Conte emarginato da un sistema troppo integralista. Si delinea il Napoli di oggi, che ha una testa da rialzare in campionato, una Coppa da portare a casa e una Champions da affrontare senza paura e con la spada ben salda tra le mani.
Di Vittorio Perrone