Floro Flores ha annunciato il suo addio al calcio giocato la settimana scorsa, ha rilasciato una lunga intervista ai microfoni di TMW. Il calciatore è tornato a parlare del suo mancato ritorno al Napoli negli anni in cui De Laurentiis rilevava la società.
“In quel momento sono passato come il traditore, come il giocatore nato a Napoli che non voleva aiutare il Napoli nel momento di difficoltà. Non è mai stato così, anzi. Giocare nel Napoli è sempre stato il mio sogno, invece fu detto che rifiutai gli azzurri per la Nazionale”.
“Io ho la coscienza apposto. Ma commisi l’errore di non raccontare la verità, di far passare la versione del nuovo Napoli. Fu dura, venivo cacciato dai ristoranti perché passò il messaggio che io avevo rifiutato Napoli”.
“Non è facile e non lo conosco, quindi evito di dargli consigli. Penso però che un calciatore debba sempre parlare in prima persona. A volte ho sentito i parenti difenderlo pubblicamente dopo una prestazione negativa, dopo le critiche. Lo fanno perché gli vogliono bene, ovviamente, perché vogliono prendere le sue parti. Il problema è che a prescindere da ciò che dicono l’unico messaggio che passa è che il giocatore non parla perché non ha personalità e a farlo è un parente. E’ un errore, secondo me. Un giocatore, specialmente se è il capitano, fa bene a esprimersi sempre in prima persona”.
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