La soluzione a tutti i malesseri: il ritiro. L’edizione odierna de ”Il Corriere dello Sport” riporta la decisione ricomparsa dopo la partita del 18 gennaio Napoli – Fiorentina. “È un provvedimento che ha preso la squadra, dobbiamo guardarci in faccia”. E fu una notte utile, sfruttata per confessarsi a lungo, fino a un orario insolito e persino improbabile; poi, all’alba, allenamento e tutti a casa.
IL RITIRO DEL NAPOLI
A Castel Volturno rinchiusi nell’ampia sala stampa, Gattuso, sistemato dietro l’ enorme tavolo che l’accoglie per le conferenze, ha avuto modo di parlare ai calciatori, che gli stavano parati di fronte, a semicerchio. L’allenatore commenta: “E non sapete neanche quante volte siamo stati qua per riuscire a capire cosa ci stesse succedendo. Io dai ragazzi ho ottenuto la massima disponibilità e di questo deve essere a loro grato”.
GATTUSO “PADRONE” DEL NAPOLI
Gattuso ha dovuto studiare strategie per entrare nella testa del Napoli: “Io sono fatto così, questo è il mio modo di essere”. E poi c’è un altro sistema, quello più tecnico: l’allenatore del Napoli ha introdotto i propri metodi, cento minuti d’ordinanza, infarciti da un dialogo continuo per abituare il Napoli alle proprie teorie, per farlo calare nelle sue abitudini, per introdursi anche nella «carne» di una squadra della quale doveva impadronirsi.
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