Gattuso come “Caronte”: può traghettare il Napoli dall’inferno del campionato al Paradiso delle coppe

Da non crederci, quasi. Il Napoli che ha perso contro il Lecce al San Paolo è stato in grado di vincere in Coppa Italia al Meazza contro l’Inter capolista in Serie A, guidata da quel grande condottiero che è Antonio Conte.

I giocatori, che prima del match sembravano essere finiti in una trappola organizzata dalla formazione nerazzurra, hanno risposto con concretezza; dando valore alla propria prestazione, raggiungendo con merito l’obiettivo della vittoria, arrivata grazie ad un’autentica perla di Fabian Ruiz. L’Inter pressa, ma il Napoli non demorde. E agli azzurri non mancano nemmeno grinta e coraggio. Sì, il coraggio, quello che la squadra partenopea non sempre ha avuto con continuità.

GATTUSO, IL “CARONTE” DEL NAPOLI

Ma le iniezioni di fiducia e coraggio intraviste nel Napoli degli ultimi tempi non sono casuali: hanno in Gennaro Gattuso il fautore principale. Il “traghettatore” designato da De Laurentiis per portare il Napoli a destinazione, almeno fino al termine di questa stagione.

Il tecnico si è calato nel ruolo alla perfezione. Un po’ come il Caronte descritto nella “Divina Commedia” di Dante, che traghettava i peccatori in un mare d’inferno. Ed è un po’ così anche il Napoli, che ha commesso il peccato di buttare – o quasi – una stagione che ai nastri di partenza la vedeva tra le formazioni accreditate a lottare per lo scudetto. E ora è dunque iniziato il lungo viaggio per cercare di raggiungere il Paradiso, un percorso nel quale sarà necessario attraversare “fiamme e tenebre”, in cui la squadra si è infilata con le sue stesse mani.

Gattuso, il “Caronte” del Napoli (grafica: SpazioNapoli)

IL NAPOLI PUNTA LE COPPE, MA LA GARA CON L’INTER NON DEVE RESTARE UN TRAILER

E dalle tenebre ora il Napoli vuole uscirne. Quasi come se la squadra volesse rimediare a quanto fatto fin qui in campionato, ricalcando le qualità delle prestazioni nelle gare di Coppa. Ancelotti, che del resto era Re di Coppe, scrisse un libro su come vincerle e il Napoli – che in questa stagione avrà comunque la sua impronta ancora impressa – sembra voler ricordare quegli insegnamenti.

Ed è così i calciatori contro l’Inter hanno provato a trasformare in un cortometraggio, con la regia stavolta di Gattuso, gli insegnamenti ricevuti negli ultimi mesi. E da ora in poi la squadra azzurra ha il dovere di dare il 100% in queste sfide, per fare in modo che prestazioni come quella contro i nerazzurri non restino solo un trailer.

RESILIENZA E STRAVAGANZA

Il Napoli che vorremmo sempre vedere è quello di Coppa contro l’Inter, che regala paure ed emozioni, ottenendo poi importanti soddisfazioni e soprattutto risulti. Nonostante gli infortuni, le vicende arbitrali e le batoste, a questa squadra si deve attribuire un termine: RESILIENZA.

Ebbene sì. Perché questo Napoli, dalle negatività di questa stagione, ne ricava dei mattoni per costruire un castello. Riesce ad alzarsi dopo essere caduto. E continua a lavorare. Non molla e fa ricredere chiunque, anche coloro che giorni prima (a giusta ragione dopo la gara con il Lecce, ndr) avevano perso le speranze.

Il Napoli dalle stelle alla lunaticità, non si sa mai cosa ci si può aspettare da una squadra così. Ma in tutta questa incertezza, il perno principale resta lui: Gennaro Gattuso. Il “traghettatore” designato per far attraversare l’inferno di questa stagione. E perché no, per accompagnare la squadra anche in altri viaggi – si spera – meno travagliati.

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Rosa Monopoli

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