Lorenzo Tonelli, ex Napoli, ha rilasciato un’intervista a Secolo XIX:
“Non sono il tipo che si lascia prendere dal panico, ovvio che la preoccupazione c’è, soprattutto per i miei figli, Matia e Sofia, però credo che si debba sempre reagire alle difficoltà invece di assecondarle. Passo molto più tempo con loro, i bimbi, la maggior parte della giornata giochiamo. In più mi sono messo a dipingere con gli acquerelli di mio figlio, ovviamente il risultato è un disastro, però ho notato che mi rilassa molto.
Campionato finito? Non so che provvedimenti saranno presi, sento e leggo che c’è la volontà di proseguire le competizioni sospese ma il tutto deve essere fatto nella massima sicurezza per tutti, noi calciatori ma anche i cittadini e tutti quelli che lavorano intorno al calcio. Lo dico da calciatore, ma anche da figlio e nipote di medici, che oggi in Italia si stanno tutti comportando da autentici eroi.
Stipendi tagliati? Non mi piace parlare pubblicamente di soldi e ora è ancora più inopportuno. Ognuno deve fare la sua parte sperando che tutti, imprenditori e dipendenti, alla fine da questa incredibile crisi escano con meno perdite possibili. Sarà dura, lo capisco. Nel calcio come in altri sport ci sono diversi livelli, anche di retribuzione: ci sono molti atleti in Italia con stipendi simili a quelli di lavoratori comuni, non dimentichiamolo”.