Giuseppe Conte, il presidente del Consiglio dei ministri della Repubblica Italiana, è intervenuto nell’aula del Senato e ha parlato del momento che sta colpendo l’intero Paese a causa del Coronavirus e ha dato degli aggiornamenti del lavoro che la politica italiana sta facendo per aiutare i cittadini.
Ma il Primo ministro, durante la sua lettura, è stato fischiato e interrotto da ululati di disapprovazione. Per ritornare alla calma, ci è voluto qualche minuto grazie al richiamo della presidente Maria Elisabetta Alberti Casellati.
Ecco le sue parole:
“Le recenti previsioni del Fmi stimano una caduta del 9,1% del Pil, per questo il governo si prepara a stanziare una cifra non inferiore a 50 miliardi di euro, con intervento complessivo che, sommando i precedenti 25 miliardi, sarà non inferiore a 75 miliardi. Dobbiamo potenziare ulteriormente la risposta di politica economica, perciò il governo invierà brevissimo al Parlamento un’ulteriore relazione con una richiesta di scostamento pari a una cifra ben superiore a quella stanziata a marzo.
Stiamo elaborando un programma di progressive riaperture che sia omogeneo su base nazionale e che ci consenta di riaprire buona parte delle attività produttive e anche commerciali tenendo sotto controllo la curva del contagio.
Sulla risposta sanitaria il governo ha elaborato una strategia in cinque punti. Il primo è mantenere e far rispettare distanziamento sociale, promuovere utilizzo diffuso di dispositivi di protezione individuale fino a quando non disponibili terapia e vaccino”.
Per quanto riguarda l’applicazione: “L’applicazione sarà offerta su base volontaria, non obbligatoria, faremo in modo che chi non vorrà scaricarla non subirà limitazioni o pregiudizi”.
Per la situazione Mes: “Ritengo che questa discussione debba avvenire in modo pubblico, trasparente, in Parlamento, al quale spetterà l’ultima parola”.
Sulla presenza di Covid Hospital: “Puntiamo ad intensificare in tutto il territorio la presenza di Covid hospital per la gestione ospedaliera di pazienti, in modo da ridurre notevolmente il rischio di contagio per operatori sanitari e pazienti”.
Sulla ripresa del paese: “Si prospetta una fase molto complessa: dobbiamo procedere a un allentamento del regime attuale delle restrizioni e fare il possibile per preservare l’integrità del nostro tessuto produttivo. Il motore del Paese deve avviarsi ma sulla base di un programma ben strutturato”.