Antonio Floro Flores si è raccontato a Casa Di Marzio, parlando anche della sua esperienza a Napoli:
“A Napoli vivevo sugli allori, sbagliavo amicizie e non pensavo solo a giocare a calcio. Li ho commesso errori. È l’unico rimpianto della mia vita. Presi 10 kg in un mese. Tornai a casa e mia madre non mi riconosceva. Prima di incontrare Zeman pesavo 67 chili… Ad Arezzo sono esploso. Giocavo con continuità, la gente mi voleva bene. Sentivo la fiducia di tutti. Di Genova mi piaceva lo stadio, la Juve è la Juve.
Ho rifiutato la Juventus perchè avevo bisogno di giocare con continuità e quindi ho scelto Genoa. Mi dava più garanzie. Ho giocato con giocatori fortissimi come con Di Natale, Quagliarella, Sanchez, Denis, Amoruso. Ma come Edmundo al Napoli nessuno. A volte ora gioco a calciotto con Totti. A Roma è come il Papa, è una gran persona e deve sempre camminare con gente intorno. Paolo Cannavaro? Ci facevamo un sacco di scherzi l’un l’altro. Spontanei, non programmati. A volte si nascondeva negli armadi delle camere d’albergo e usciva all’improvviso, quanti insulti si prendeva. Ma è un ragazzo d’oro, sempre positivo. Puoi contare su di lui. A Sassuolo era lui la figura fondamentale nello spogliatoio“