ESCLUSIVA – Jorit Agoch: “Mi sono pentito del murales di Sarri. Il Sarrismo era una cosa vera, ma non la persona che c’era dietro”

JORIT AGOCH INTERVISTA A SPAZIONAPOLI

Un’istituzione non solo a Napoli, ma nel mondo. Stiamo parlando di Jorit Agoch, l’artista napoletano di origini olandesi divenuto famosissimo per i suoi caratteristici murales. Opere pregne di significato, le sue, raffiguranti volti di personaggi tra i più disparati ma accuratamente scelti per rappresentare e immortalare un momento, una fase, un’epoca. Molte le tematiche sociali accostate ai suoi lavori, per le quali l’artista si batte continuamente. C’è una caratteristica, comune a tutti i suoi personaggi, a marchiare le sue opere, una vera e propria firma: due strisce rosse sulle guance di ogni volto, un rimando a rituali magici-curativi africani che fanno capo alla procedura della scarnificazione, un rito iniziatico che segna il passaggio dall’infanzia all’età adulta.

Autore di murales diventati simbolo di Napoli, un esempio quello di San Gennaro posto all’ingresso di Forcella, Jorit Agoch ha parlato ai microfoni di SpazioNapoli in una breve ma intensa intervista.

Come è nata questa idea dei murales?
“Non è stato un progetto, ho sempre fatto questo, ho sempre girato. Sono partito realizzando graffiti, poi come ricerca mia personale mi sono avvicinato ai volti. E’ nato tutto in maniera estremamente spontanea”.

C’è un messaggio che vuoi trasmettere?
“Credo che non ci sia bisogno di spiegare, perché le persone che raffiguro portano già con sè un messaggio ben preciso. Basti pensare a Che Guevara, che non ha bisogno di presentazioni o di essere spiegato. Lo stesso si può dire ad esempio di Martin Luther King o Nelson Mandela, così come Ilaria Cucchi. Sono i personaggi che raffiguro a parlare per me. Spero che il messaggio di ognuno di loro arrivi a tutti coloro che guardano i miei lavori”.

Jorit Agoch, l’iniziativa per il Covid-19 e il ritratto del dottor Ascierto

Jorit Agoch dipinge il
dottor Ascierto

In questo periodo segnato dalla lotta al Covid-19, Jorit si è reso partecipe di un’iniziativa benefica “Art to stop Covid”, un progetto indetto da Blindarte. L’artista napoletano ha dipinto su tela il volto del dottor Ascierto, oncologo e ricercatore presso l’ospedale Pascale di Napoli che, in collaborazione con i ricercatori dell’ospedale Cotugno, ha portato in Italia la cura con il farmaco Tocilizumab. Dopodiché il dipinto è stato venduto all’asta e il ricavato donato al Pascale e alla Regione Lombardia.

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Cosa ti ha spinto a scegliere il dottor Ascierto come soggetto del tuo dipinto?
“Ho scelto lui come ringraziamento al Sistema Sanitario Nazionale, a tutti i medici, infermieri e personale sanitario. Il dipinto è stato venduto all’asta per 14mila euro e sono molto soddisfatto di questo”.

Questo periodo di quarantena ha influito sul suo modo di lavorare? Cosa significa per un artista vivere durante la pandemia?
“Io sono solito vivere un po’ fuori dal mondo, quindi per me non ha influito molto. La quarantena non mi è pesata molto, piuttosto è stato grande il dispiacere per tutte le vittime che abbiamo avuto in Italia a causa del virus”. Jorit ha trovato comunque un’alternativa, anche in quarantena: “Ho trascorso questo periodo a casa della mia compagna e ho dipinto sull’attico del palazzo”.

Jorit Agoch, la sua arte suscita sempre una reazione

I lavori di Jorit non passano mai inosservati e molte volte hanno suscitato reazioni tutt’altro che positive. Un esempio, l’attacco subito in corso d’opera durante la realizzazione del murales di Ilaria Cucchi. Come non dimenticare, poi, l’arresto in Cisgiordania dove Jorit si trovava per ritrarre l’attivista palestinese Ahed Tamini. La sua arte è viva e suscita sempre una reazione, positiva o negativa che sia.

In questi anni hai subito varie situazioni incresciose quali attacchi e addirittura arresti, come ti senti a sapere che la tua arte suscita una reazione nel pubblico che la guarda?
“Penso che vada bene così, perché è questo che deve fare: creare dibattito. Deve in qualche modo stimolare le persone quindi alla fine non è così strano assistere a determinate situazioni”.

Ciò ti motiva a fare sempre di più?
“Non molto perché io lo faccio a prescindere. Sicuramente non mi fermo”.

Jorit Agoch e i murales a tema Calcio Napoli

Jorit Agoch e il murales
dedicato a Sarri

Un capitolo importante quello legato al Calcio Napoli, in omaggio del quale Jorit ha realizzato numerosi murales. Di uno, in particolare, si è un po’ pentito...

Hai ritratto Hamisk, Maradona, Sarri.. c’è un altro personaggio azzurro che si merita un murales al momento?
“Al momento non lo so, anche perché, dico la verità… di Sarri me ne sono un po’ pentito. Anche se a me piaceva molto il discorso che c’era intorno al suo personaggio. Il Sarrismo, la rivoluzione, quello era interessante alla fine, se vogliamo quello comunque è rimasto. È stata una cosa divertente per il momento però purtroppo è andata diversamente. Il Sarrismo era una cosa vera però la persona che c’era dietro era tutt’altra cosa”.

Stai lavorando a qualcosa al momento? Progetti futuri?
“No, in questo momento no”.

Jorit al momento non ha progetti imminenti, ma siamo sicuri che presto tornerà a stupirci con le sue straordinarie opere.

A cura di Angela Argenziano
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