La Russa commenta: “Spadafora è prevenuto e il CTS subisce la sua influenza”

A Radio Marte nel corso della trasmissione “Si gonfia la rete” di Raffaele Auriemma è intervenuto Ignazio La Russa, senatore della Repubblica. Ecco quanto evidenziato:

“Apparentemente si parla solo di calcio ma in realtà si tratta della terza industria del paese. Un po’ di buona volontà in più si renderebbe necessaria. Premetto che Spadafora come persona mi è anche simpatico, non ho niente di personale contro di lui, l’ho sentito anche al telefono, mi ha chiamato lui. Da parte mia non sono prevenuto. Ma va ricordato che la cultura politica del partito di cui fa parte ha impedito di avere le Olimpiadi a Roma e creato difficoltà a Torino per le Olimpiadi invernali. Rischiamo di compromettere anche la prossima stagione di Serie A.

L’aspetto economico è importante, e poi c’è anche quello ludico e sportivo. Su quest’ultimo, e sul fatto che il campionato sia falsato o meno o che si debbano fare o meno i playoff, noi politici non dobbiamo mettere becco, la decisione appartiene solo al mondo sportivo. Il mondo politico piuttosto deve indicare quali sono le condizioni di sicurezza per cui si possa riprendere a giocare. Spadafora pone delle condizioni impossibili, non ha il coraggio di prendersi le sue responsabilità. Lui dice di riprendere, però poi dà la responsabilità a quel poveretto del medico sociale, imponendo che con un solo contagiato si vada tutti in quarantena. Così facendo è quasi certo che si debba poi chiudere tutto, così lui potrà dire “Visto? Ve l’avevo detto.

In Inghilterra hanno risolto i problemi legati alla reperibilità dei tamponi. Secondo l’ISS inoltre, fino a 40 anni, fatta eccezione per casi di persone con malattie pregresse, non è morto nessuno. Certo, molti sono stati contagiati, alcuni con sintomi e altri no, però i morti sono zero. Adesso io credo che dal punto di vista sanitario, con gli accorgimenti che si possono prescrivere, si possa riprendere a giocare. Questo Ministro peraltro non ha titolo per decidere in prima persona, né lui né i comitati. Il Ministro è prevenuto per cultura, il comitato subisce la sua influenza. Il criterio di massima precauzione è troppo comodo, è un venire meno alle proprie responsabilità.

Ripartenza Serie A? Io credo che le società vogliano riprendere in maggioranza. Ma se non spuntano delle condizioni fattibili e se davvero al primo contagiato o tampone positivo si deve fermare tutto, a queste condizioni è possibile che si inizi ma è impossibile che si conclude”.

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