Il ritiro precampionato è un momento sacro per le squadre di calcio. Non solo perché durante il ritiro il gruppo si compatta, si cementa e si imparano a conoscere i compagni ed il mister. Il ritiro precampionato è fondamentale soprattutto per quanto riguarda l’aspetto fisico.
Molte squadre di calcio, ancora oggi, preparano la loro stagione in località di montagna. È innanzitutto una questione di clima e logistica. Al contrario di quanto si credeva in passato, la montagna non viene scelta dalle società in quanto luogo in cui la diversa ossigenazione permette o innesca particolari meccanismi fisici nei calciatori. La scelta ricade piuttosto sulle località di montagna perché esse offrono temperature perfette per poter riposare bene la sera e allenarsi il giorno dopo con un clima caldo ma non eccessivamente umido. La qualità dell’aria, poi, fa il resto. Tutto, però, dipende dagli obiettivi posti dalla società e dalle contingenze.
Per quanto riguarda la durata l’ideale sarebbe concentrare il lavoro pre-agonistico in sei settimane, propedeutiche alla preparazione di altrettante amichevoli con avversari sempre più forti. Una doppia scelta che permetterebbe ai calciatori di mettere insieme il lavoro specifico in allenamento e il minutaggio giusto per avvicinarsi alla stagione.
Tutto, ovviamente, può cambiare se la squadra è impegnata in competizioni ufficiali, ad esempio preliminari di coppe europee o nazionali. In ogni caso, per i calciatori non è facile ritrovare subito la condizione, ecco perché è importante distribuire i carichi di lavoro sul maggior numero possibile di giorni e sedute.
Durante il ritiro lo staff tecnico ha il compito di far sì che ogni atleta possa svolgere un lavoro basato sui propri parametri fisici e tecnici e sul proprio storico degli infortuni. Tutto deve essere calcolato, l’integrazione tra lavoro tecnico-tattico e atletico deve avvenire nel pieno rispetto del fisico del calciatore. Ecco perché oggi uno staff di preparazione atletica si compone di un responsabile e di molte figure di supporto, fondamentali per la divisione dei compiti e per monitorare tutti i dati.
Il tempo libero dei calciatori
Ma il ritiro precampionato non è soltanto lavoro atletico e tattico. Come abbiamo detto il ritiro è il momento perfetto per socializzare con i compagni e conoscerli meglio. Magari trascorrendo del tempo insieme durante la pausa. Fino agli anni 90 i ritiri delle squadre di calcio, durante il tempo libero, i calciatori si riunivano e giocavano a carte principalmente, mentre dagli anni 2000 preferiscono le console come la Playstation fino ad arrivare ai giochi online degli ultimi anni.
I più giovani sono quelli più appassionati alle console. Uno su tutti, Dembele, che ha avuto parecchi problemi quando per colpa delle nottate alla Playstation non si svegliava in tempo per gli allenamenti del Barcellona. E chi lo conosce racconta di un francese totalmente assorbito dal gioco e ignaro di quello che gli succede attorno. Anche Romelu Lukaku, attaccante dell’Inter, ha una grande passione per i videogiochi, ma non per il marchio che tutti si aspettavano: Lukaku preferisce Xbox One S a PS4. La gioia per l’arrivo dell’ex dei reds è stata subito interrotta dalla scherzosa precisazione di un tifoso: “Non cercatelo sul PlayStation Network!”.
Nei tanti pomeriggi trascorsi in ritiro, la Playstation è stata compagna di mille ore per Pirlo come per tanti altri giocatori. L’ex centrocampista di Milan e Juventus ha parlato anche di un curioso infortunio rimediato da Alessandro Nesta a Palermo: “Eravamo con la Nazionale, avevamo giocato alla Play. Siamo andati giù a cena, lui ha preso il piatto e gli è caduto. In pratica gli è crollato il tendine del polso”.
“Ragazzi dato che dobbiamo stare a casa ci possiamo intrattenere giocando a COD insieme al mio amico Mario Rui”, ha scritto Hysaj, difensore della squadra partenopea di nazionalità albanese, in una storia di Instagram. Sullo sfondo, il suo profilo personale sul PlayStation Network (Elsi234), un chiaro invito ad aggiungerlo tra gli amici, e l’hashtag #iostoacasa.
Anche se non l’ha specificato nel suo messaggio, il COD al quale si riferisce è chiaramente Call of Duty: Warzone (lo si capisce dall’icona del gioco), ultimo arrivato della serie su PlayStation 4, Xbox One e PC.