Sembra essere passata un’eternità dall’ultima partita del Napoli col Torino, che risale al 29 di febbraio prima dell’arrivo della pandemia. Dopo tre mesi di lockdown forzato e di astinenza dal calcio, finalmente è il campo che ritorna nuovamente a parlare. Ci si è lasciati alle spalle ogni cattiva notizia regalando ore di svago ad un’intera nazione che continua a lottare contro un nemico invisibile.
Riparte il calcio, riparte dalla Coppa Italia. In un San Paolo inusuale e spoglio, va in scena il ritorno della semifinale della competizione tra Napoli ed Inter. Il minuto di silenzio per le vittime e la dedica di Gattuso alla sorella, hanno regalato un velo di pathos ad uno dei momenti più difficili di sempre.
Gli occhi sono chiaramente puntati su Dries Mertens che con i suoi 122 gol diventa il marcatore solitario della storia del Napoli, davanti ad Hamsik. Però oltre al belga c’è anche un altro giocatore che, nel silenzio tombale del San Paolo, è riuscito a rimbombare notevolmente: David Ospina.
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L’errore
Eppure le premesse non erano molto positive. Fin dai primi minuti, l’Inter si mostra davvero aggressiva e prova molte incursioni verso l’area azzurra. Ospina non si dimostra impeccabile tanto da non intendersi con Di Lorenzo, che gli copre la visuale del pallone, costringendolo a spingere in angolo. È proprio quel corner che, già dai primi minuti, sembra preannunciare per lui una serata disastrosa. La traiettoria del calcio d’angolo tradisce tutti, persino il portiere, che si fa passare il pallone sotto le gambe. Eriksen va a segno e vanifica il vantaggio che il Napoli ha conquistato al San Siro lo scorso febbraio. Un duro colpo psicologico per il colombiano che però non si perde d’animo durante il resto della partita.
Da vittima all’eroe della serata
Se da un lato Ospina sembra mettere in bilico la qualificazione del Napoli, dopo lo svantaggio l’ex Gunners riesce subito a rimediare mettendo a segno delle parate incredibili. Riesce a fermare i due più pericolosi dell’Inter ossia Candreva e Lukaku salvando, più volte, la porta dal doppio vantaggio dei nerazzurri.
Ma la rivalsa arriva con il lancio millimetrico e preciso che ha permesso il contropiede del Napoli con il successivo gol. Rilancio che ha colpito anche l’ex del Napoli, Pepe Reina, che su Twitter, ha espresso tutta la sua ammirazione congratulandosi con il portiere azzurro. Ospina non sembra fermarsi e para nella ripresa, a pochi passi, un rigore in movimento di Eriksen evitando così la prima doppietta personale del danese. È proprio Ospina, complice anche la buona prestazione in difesa di Maksimovic, uno dei tanti che ha contribuito a staccare il pass per la finale della Juve all’Olimpico.
Ospina e Meret nella gerarchia di Gattuso
Che Gattuso prediligesse tra i pali il portiere colombiano rispetto ad Alex Meret era risaputo. A propiziare la scelta fu proprio la partita di campionato contro l’Inter dove un suo errore ha regalato il 2-0 della squadra di Conte. Non che Ospina non sia stato esente da errori. Infatti è grazie a lui che Immobile ha potuto regalare il gol della vittoria alla sua Lazio nella sfida di campionato all’Olimpico.
Meret sicuramente è definito uno dei migliori giovani di talento, tanto da contendersi un posto in nazionale insieme a Donnarumma. Inoltre è un vero investimento giovanile per il Napoli, però Gattuso sembra preferire altro. Tra i pali l’allenatore cerca tanto la sicurezza come esperienza nonché la capacità di giocare meglio la palla a terra (che era anche una delle specialità di Reina). Qualità che Ospina è riuscito a dimostrare nella partita di ieri confermando le certezze di Rino. Questa sorta di “rivalità” non ha mai smosso particolarmente il portiere colombiano che, anzi al contrario, ha sempre parlato di una concorrenza piacevole con l’ex Spal definendolo come uno dei più promettenti presenti in Italia.
Meret può riscattarsi?
Ma Gattuso mercoledì non ha scelte. In barba alla sua gerarchia, è costretto a schierare obbligatoriamente Meret. Infatti Ospina, già diffidato, è stato ammonito per perdita di tempo e per questo costretto a saltare la finalissima con la Juve.
Ospina, involontariamente, ha quasi “servito” la finale al suo rivale, che avrà gli occhi puntati di tutta Italia (o meglio di tutto il mondo) per un trofeo che vale moltissimo per la società. La sfida con la Juve, difatti, è già storicamente importante per la rivalità ma vale il doppio se ci si aggiunge anche un trofeo in una partita secca.
Meret questo lo sa bene ed è stato già capace di molte prodezze in partite fondamentali come quelle contro il Salisburgo che ha semplificato ancora di più la qualificazione del Napoli agli ottavi di Champions. Il portiere azzurro ha la possibilità di dimostrare il suo potenziale prima dell’inizio del campionato ed ha un solo obbiettivo: smuovere la gerarchia di Gattuso e guadagnarsi un posto da titolare.
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Cesare Tartaglione
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