341, trecentoquarantuno, presenze con la maglia del Napoli. Un’infinità per uno spagnolo venuto dal Real Madrid per dimostrare al mondo del calcio le sue doti tecniche e tattiche e quell’inserimento che lo renderà storia. Callejon lo ha fatto, alla grande, all’ombra del Vesuvio. José è diventato fin da subito un giocatore indiscutibile e insostituibile per tutti gli allenatori che hanno preso posto sulla panchina azzurra, da Benitez a Gattuso.
C’è stato, però, un periodo in cui Callejon sembrava essersi perso. Nonostante fosse sempre presente anche con Ancelotti, lo spagnolo non è stato incisivo come sempre durante il periodo dell’attuale mister dell’Everton. Nell’anno e mezzo, o quasi, ancelottiano il numero 7 del Napoli ha siglato soltanto 5 reti, rispetto ai 74 realizzati nei cinque anni precedenti. Il ruolo di centrocampista laterale lo ha condizionato troppo, rendendolo più rilegato alla fase difensiva che a quella offensiva. E Calleti aveva perso anche il sorriso. Più volte si è visto un giocatore spento che non riusciva più ad emergere come fino ad allora aveva fatto.
Poi è arrivato Gattuso che ha lavorato tanto sull’aspetto psicologico della squadra, nonché su quello tecnico e tattico. Ne ha beneficiato anche Callejon, nonostante i suoi 33 anni. José ieri contro la Roma è andato in rete per la seconda volta consecutiva al San Paolo dopo la marcatura con la Spal. Il terzo gol con la gestione Gattuso in pochi mesi. Ma al di là del gol è stato più volte pericoloso e ora sembra aver addirittura convinto anche il Napoli a prolungare il contratto per un altro anno almeno.
Il calciatore vorrebbe restare, ne sarebbe felicissimo, ma vorrebbe comunque un contratto che copra le prossime due stagioni. E per un giocatore che ha deciso di giocare gratis per due mesi gli azzurri potrebbero anche pensare di fare un piccolo sforzo. Staremo a vedere ma almeno la sua avventura al Napoli è tornata ad entusiasmare lui stesso e la piazza tutta. Bentrovato Calleti!
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GIUSEPPE ANNARUMMA
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