Dall’ammutinamento alla rinascita: la crescita di Insigne con Gattuso

Abilità, precisione e tecnica sono sicuramente le tre parole che riassumono Lorenzo Insigne, eroe indiscusso della partita contro la Roma. Proprio il capitano azzurro regala una vittoria al San Paolo contro i giallorossi che mancava addirittura dal 2015 ossia quando era Benitez a sedere sulla panchina del Napoli. Gli azzurri non sembrano essersi fermati nonostante la sconfitta di Bergamo e un quinto posto più che mai sempre più consolidato.

In questo 2020 tormentato, Insigne è riuscito comunque a cambiare volto. Sicuramente non ha vissuto uno dei suoi periodi migliori nell’era Ancelotti. La questione dell’ammutinamento ha inasprito ancora di più un rapporto che aveva instaurato con la tifoseria.

Lui, napoletano di origine, era l’emblema di tutta la passione della Napoli calcistica, il cuore pulsante della città. Ma con l’attuale allenatore dell’Everton qualcosa è andato storto. Il giocatore si trovava come un pesce fuor d’acqua nel suo schema di gioco dove si cercava di inserirlo come seconda punta, un ruolo scomodo per il giocatore tanto è che sono mancati i gol.

Come se non bastasse il giocatore non ha sempre condiviso alcune scelte del tecnico. Memore rimane la sostituzione in quel Udinese-Napoli del 7 dicembre 2019. Il giocatore non digerì molto il cambio nell’intervallo con Fernando Llorente. L’azzurro non contestò in maniera eccessiva ma era evidente la delusione sul suo volto, complice anche una prestazione non strepitosa di un Napoli che era in svantaggio dopo i primi 45 minuti.

E alla fine arriva Rino

Ma con Gattuso la musica è decisamente cambiata. Il giocatore sembra essere in grandissima forma, nonostante la sbavatura nella partita con l’Atalanta. Il tecnico ha saputo ridare valore ad Insigne considerandolo come un giocatore fondamentale che si sacrifica per la squadra e che riesce ad aiutarla. Lo ha inserito in un ruolo a lui più consono: sinistro laterale in un 4-3-3 che è una vera e propria esplosione tattica e una gioia per gli occhi.

Ed è proprio una prodezza di Insigne che riaccende la fiamma spenta del Napoli dopo il pareggio della Roma. Il capitano pennella un pallone delizioso, di destro, telecomandato dal vertice sinistro dell’area, che Pau Lopez mai avrebbe potuto parare.

Questa era una sua specialità che più volte aveva provato, con scarsi risultati ma che con Gattuso è riuscito a rispolverare. Ma non solo in attacco, Lorenzo si mostra davvero un’ossessione per i giocatori della Roma che gli stanno sul fiato sul collo tanto da provocargli 3 falli. Il giocatore si sacrifica a difesa riuscendo anche a intercettare una diagonale di Spinazzola diretta a Dzeko .

Simbolo sempre più napoletanità ,lo si evince dai suoi numerosi gesti: è lui ad organizzare la festa dopo la Coppa Italia tenendo unita tutta la squadra. Ma è l’ultimo gesto che è rimasto impresso nel cuore dei napoletani. È stato lui il benefattore “anonimo” che ha regalato un motorino ad un tifoso che era stato derubato durante i festeggiamenti. Insomma Insigne sembra convincere sempre di più in campo ed è lui il vero trascinatore del Napoli.

Quel petto a petto, sfidando le norme anti-COVID, con Gattuso sancisce ancora di più l’importanza che il capitano azzurro ha per la squadra, un perno per il futuro su cui il Napoli sta investendo e su cui vorrà ancora investire in futuro. Adesso tocca ad Insigne mettersi il Napoli sulle spalle e condurlo verso risultati sempre più spettacolari.

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Cesare Tartaglione

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