Difficile da dimenticare un Napoli così. Al di là della vittoria bella ed emozionante, è il modo che impressiona, è quel non riuscire a staccare per un attimo lo sguardo dal campo di gioco perché di partite così, di questi tempi, se ne vedono poche. Lavezzi ci mette la firma e pure lo svolazzo, prova un pallonetto dei suoi, fa l’incursore vero, ma è tutta la squadra a convincere. Uno può pure segnare tre gol al Chelsea dopo averne subito uno, e tirare a campare. Si può pure pensare: guarda questi, Drogba più Mata più Sturridge più Ramirez. E temerli. E invece, da subito, una cosa è stata chiara: che Cavani e compagni hanno deciso di giocarsela, tutta e fino in fondo, e vincesse il migliore. Il migliore ha vinto, e poteva pure finire 7-5. Era una partita molto delicata, da affrontare senza frenesie. Si trattava di alzare il ritmo all’improvviso e di colpire con le punte, come con la Fiorentina che però non è il Chelsea. E difatti i «blues» si sono rivelati molto pericolosi nell’assalto finale. Unico appunto da muovere ai padroni di casa: troppi attacchi in superiorità numerica buttati via, per precipitazione. Belli e chirurgici quindi no, ma belli e basta sì. Resta da capire come una squadra in grado di giocare a questi livelli col Chelsea oggi – e col Manchester City e il Bayern ieri – abbia fatto tanta fatica in campionato: forse l’enigma può scioglierlo solo Mazzarri, che nel suo stadio ha fatto, come tutto il Napoli, un figurone. Un martedì grasso, dunque, dopo astinenze durate troppo a lungo. Ora si va a Londra ed è difficile immaginare il Napoli eliminato. L’attacco partenopeo è superiore alla difesa britannica. Tutto si deciderà negli equilibri (o squilibri) di centrocampo e dal tempo che Lavezzi impiegherà a trovare la posizione giusta. Non solo Champions, però. In campionato – come suggerisce la regola base di ogni squadra che non voglia deprimersi guardando la classifica – quelli del Napoli giurano di non avere studiato tabelle per l’impervia rimonta verso il terzo posto. Tuttavia da oggi Mazzarri ha intimato ai suoi discepoli di pensare soltanto all’Inter, senza lasciarsi distrarre dai fumi della Champions. E a Castelvolturno non si naviga soltanto a vista. Dopo le due vittorie di fila si è fatta strada una convinzione non dichiarata, ma ugualmente individuabile come il vero traguardo di fine stagione: sarebbe atroce non rientrare tra i qualificati per la prossima Champions. L’inseguimento al terzo posto può cominciare già domenica: stesso stadio, stessa voglia di vincere.
Fonte: Il Mattino