Carraro: “Parole di Moggi? Parlarne ancora significa essere patetici. Non lo querelerò per due motivi”

In diretta a ‘Punto Nuovo Sport Show’, è intervenuto Franco Carraro, presidente della divisione calcio Paralimpico e Sperimentale: 

“Parole di Moggi? Io sono uscito intonso dalla questione Calciopoli. Nel 2005 Collina mi disse che avrebbe fatto volentieri il designatore, feci l’errore di aspettarlo e non prendere una decisione. Bergamo e Pairetto seppero che io avevo contattato Collina e, dal mio punto di vita, fecero una serie di errori. Feci dunque delle telefonate ed evidenziai errori gravi contro la Lazio. Alla fine sono stato prosciolto dalla giustizia sportiva, penale e dalla Corte dei Conti. In tanti hanno ritenuto che il mio comportamento è stato corretto. Luciano Moggi è stato un bravissimo manager, una persona capace e competente che ha commesso degli errori e l’ha pagato, fine. Non querelerò mai Moggi, può dire quel che vuole, ma abbiamo un’età tale che, per la durata delle cause, rischiamo di essere morti a conclusione di essere. Non cerco soldi da lui, il GUP di Napoli, confermato dalla Cassazione, ritiene che io mi sia comportato in modo istituzionalmente corretto, stessa cosa detta dal TAR del Lazio. Parlarne ancora significa essere patetici, tutto voglio fare men che polemiche”.

Ferlaino? Abbiamo avuto un ottimo rapporto, una persona fantastica, seguiva sempre la Nazionale. Detto ciò, ciò che mi si addebita non è la verità. Sono una persona prudente che ha fatto una carriera sportiva lunga, sono stato tre volte alla direzione della FIGC, ho diretto il CONI, società pubbliche e private importanti, sono stato Sindaco di Roma, non sono una persona sprovveduta. Stiamo mischiando la giustizia sportiva con l’attività della Federazione, sono cose diverse. Mi ricordo bene un dato di fatto: ero stato accusato della situazione contraria, di avere un occhio di riguardo nei confronti del Napoli. Bergamo e Pairetto legame troppo intenso con Moggi? Non penso. Dico che ci sono delle sentenze della magistratura ordinaria. Se mentre ero presidente della FIGC è accaduto un episodio che riguardava qualsiasi società e ne ha danneggiata un’altra e se queste irregolarità non sono state tempestivamente scoperte, se sono stati commessi errori, mi dispiace moltissimo e ne ho una responsabilità di politica sportiva. Quando è successo Calciopoli ho detto di essere una persona per bene, ma mi sono dimesso, so che di Calciopoli ho la responsabilità di politica sportiva, non penale. Quarto mandato di Nicchi? Adesso ci sono le elezioni, non voglio mettermi in mezzo per dire se sono d’accordo o no. Dopo la mia famiglia, lo sport è la cosa più importante per me, ma l’attività che ricordo con più angoscia ed interesse è il Sindaco di Roma. Facendo il sindaco di una città è essere il Capo di Stato maggiore, sempre in prima linea”.
 

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