Tsunami azzurro. Questo è ciò in cui si è imbattuto il Genoa al San Paolo, e non solo per l’incessante pioggia abbattutasi su Napoli. I partenopei si sono infatti imposti per 6-0 sulla compagine rossoblu, travolgendo gli avversari e dimostrando una superiorità disarmante. La prima frazione di gioco si è conclusa 1-0, con i liguri che sono andati anche vicini al gol del pareggio; ma nella ripresa non c’è stata partita, ed il parziale del secondo tempo ha segnato 5-0. Non bisogna ovviamente credere che una rondine abbia fatto primavera, come si suol dire, ma il Napoli ha dato segnali forti, fortissimi alle rivali. Il merito è in gran parte di mister Gennaro Gattuso.
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L’identità tattica
Dopo quasi un anno (ed un trofeo) sulla panchina del Napoli, Rino ha messo in mostra contro il Genoa l’idea di gioco che sta inculcando ai suoi uomini. La spregiudicatezza del 4-2-3-1 dal primo minuto ha palesato un’esplosività offensiva degna di nota, anche dopo l’uscita dal campo di capitan Insigne per infortunio. Gli azzurri hanno provato il tiro ben diciotto volte, centrando la porta in nove occasioni (50%), andando a rete in sei. In media, un gol ogni tre tiri; non male per niente.
La linea difensiva azzurra ha tenuto una posizione piuttosto alta per (quasi) tutti i novanta minuti, attuando un pressing alto che non ha permesso al Genoa di ripartire ed ha ovviato alle difficoltà di interdizione di Zielinski e Fabiàn. Ne è una testimonianza la percentuale di passaggi riusciti nella metà campo avversaria: 83%. Se si aggiungono la percentuale di possesso palla (57%) e quella di duelli vinti (74%), è chiaro che l’obiettivo era quello di chiudere l’avversario nella propria trequarti per poi affondare il colpo al momento giusto. Ecco la vera identità tattica del Napoli di Gattuso.
La rinascita di Lozano
Altro merito del tecnico calabrese è quello di aver recuperato un calciatore etichettato come “fallimento” fin troppo presto: Hirving Lozano. Il messicano si è ripetuto dopo l’ottima prestazione di Parma andando in gol per ben due volte e mettendo in seria difficoltà il diretto rivale Pellegrini. In 66 minuti ha inoltre completato il 100% dei passaggi e concluso a rete 4 volte. Romanticamente simile a Callejòn per il primo gol, con un taglio perfetto alle spalle del terzino avversario, chirurgicamente freddo sotto porta per la seconda rete. Il “sostituto di Callejòn” è già in rosa, ed è anche merito di Gattuso che ha saputo criticarlo, aspettarlo e ora rilanciarlo al meglio delle sue possibilità.
Solidità difensiva
Palese anche il grande lavoro difensivo messo in atto dall’allenatore azzurro. La coppia Koulibaly-Manolas sembra finalmente aver trovato il giusto equilibrio dopo il disastroso inizio con la gestione Ancelotti. Il Napoli ha infatti mantenuto la porta inviolata le prime due partite di campionato, e nella sfida del San Paolo entrambi i centrali hanno vinto l’80% dei duelli, dimostrandosi più che affidabili per il prosieguo della stagione. Giusto inoltre sottolineare l’esponenziale crescita di Elseid Hysaj, che sembrava ai margini del progetto ma che grazie alla fiducia trasmessagli dal mister sta dimostrando di poter ancora dire la sua. Sebbene adattato a sinistra, l’albanese è stato autore di una prestazione magnifica; 94% di passaggi riusciti, 80% di duelli vinti e un assist il bottino dell’esterno, ormai un jolly imprescindibile per la rosa del Napoli.
La giusta mentalità
Colpisce infine la mentalità acquisita dai calciatori. Il Napoli ha attaccato senza sosta, trovando il sesto gol al minuto 72 e mantenendo un atteggiamento propositivo fino al triplice fischio. La grinta, la fame e la cattiveria agonistica del Gattuso calciatore sono ora qualità fatte proprie anche dai suoi uomini, che grazie al suo lavoro hanno sia ritrovato affiatamento, sia ricostruito un vero gruppo squadra. “Giocherà chi sta meglio di volta in volta, dobbiamo pensare solo a fare bene” dichiara mister Rino; e non resta che dare fiducia all’artefice dello tsunami.
Matteo D’Angelo
Fonte statistiche: CdS