Scusate: qualcuno ricorda che anche domani sera gioca il Napoli?

E’ la settimana delle polemiche post-Parma, delle accuse, dei processi alle intenzioni, dei riflettori puntati su rigori non concessi piuttosto che sui fuorigioco non segnalati.

E’ la settimana di altre polemiche, quelle scaturite dalla vendita “indecorosa” quanto disorganizzata dei biglietti a disposizione per il pubblico di fede azzurra, utili a consentire ai “prescelti” o, se preferite, ai “privilegiati” di realizzare il sogno di varcare lo Stamford Bridge da protagonisti, insieme al Napoli e accanto al Napoli, in occasione della partita Chelsea-Napoli che si disputerà il prossimo mercoledì.

Anche in relazione al suddetto argomento non sono mancate le accuse, i processi alle intenzioni e i riflettori puntati su responsabilità e disorganizzazione della società e non solo.

E’ la settimana trascorsa con un occhio rivolto verso il riparto infermeria di Castelvolturno per comprendere le reali entità degli infortuni di Grava, ma soprattutto dello sfortunatissimo Miguel Angel Britos.

In questo caso, almeno in questo, non sono sorte polemiche, accuse, né processi alle intenzioni, indubbiamente, vi è solo una grande e sincera apprensione.

E’ la settimana delle chiaroveggenze e degli auspici che si assemblano in questo verdetto: “marzo è il mese di Mazzarri”.

Ovvero, le statistiche parlano chiaro: è il mese dell’anno in cui le squadre del tecnico toscano producono il maggior quantitativo di punti, con una media di circa 1,86 a partita.

Questi dati sfilano sottobraccio con la speranza che il tecnico toscano riconfermi, anche nel marzo del 2012, che i suddetti rilevamenti trovano riscontro nella realtà, sul campo.

Anche se, ormai, al nome “Mazzarri” qualche polemica è innegabilmente associata.

Che siano insite nello status stesso di allenatore oppure che erompano dalle scelte più o meno discutibili e/o comprensibili del tecnico, è difficile stabilirlo, soprattutto in una piazza “malata di calcio” come quella partenopea.

E’ la settimana in cui “si scopre” che è ufficialmente iniziato il mese decisivo, quello in cui il Napoli si “giocherà la faccia” e al termine del quale, conoscerà l’etichetta con la quale archivierà questa annata, probabilmente.

Ed è un dato di fatto che incute apprensione, tensione, speranza, aspettative soprattutto, difficili da tenere a bada e, ancora di più, ostiche da fronteggiare.

Che la squadra non avverta le pressioni che irrompono dall’ambiente appare quasi utopistico, ma, almeno, si auspica che ne sappia trarre il miglior input positivo possibile.  

E’ la settimana delle notizie di calciomercato o presunte tali: “Lavezzi ha rifiutato il Real Madrid”, “Mourinho vuole Cavani”, “Hamsik sogna il PSG”.

Ma giugno è ancora troppo lontano, che si tratti di illazioni o di notizie che si tramuteranno in verdetti shock a fine stagione, è ancora prematuro ipotizzarlo, figuriamoci se qualcuno può arrogarsi la facoltà di stabilirlo in maniera certa ed attendibile. Tuttavia, “le sirene di mercato”, costituiscono una gustosa “caramella” da sgranocchiare al bar con gli amici, per smorzare i toni dell’attesa e  la relativa tensione annessa, correlate all’ incombente partita di ritorno di Champions League, che, come detto, gli azzurri disputeranno la prossima settimana contro il Chelsea.

Perchè nella mente dei napoletani non si rileva traccia di nessun altro pensiero calcistico degno di nota, oltre quelli riconducibili alla gara contro i Blues.

Tanta carne a cuocere, questo è vero.

Ma è soprattutto “la settimana-corta”, perchè il Napoli lascia al suo pubblico il “week-end libero”, scendendo in campo al San Paolo venerdì sera alle 20.45 contro il Cagliari.

Seppure, quindi, gli azzurri indosseranno, ancora una volta, l’abito da sera, non andrà di scena la “consueta partita di cartello”, questo è innegabile.

Non si attende il pubblico delle grandi occasioni, in realtà, il sentore che proviene dall’ambiente è che non si registra una rilevante attesa in relazione a questa partita. Diversamente da quanto avviene di consueto, non trapela quella smaniosa curiosità di carpire in anteprima quali saranno le scelte del tecnico e quali saranno gli 11 titolari che saranno chiamati ad osteggiare i sardi. Stano, inusuale, troppo, per una piazza come quella partenopea.

Eppure, per il Napoli, anche questa partita è importante, lo è e come, se si vuole dare continuità ai risultati utili e lo è, ancora di più, per attuare la scalata in classifica, alla conquista di quel terzo posto che non sembra più, francamente, una chimera.

Se da questa partita deriveranno consensi o dissensi, polemiche, accuse, non è lecito saperlo prima delle ore 23 circa di venerdì.

Solo dopo il fischio d’inizio scopriremo se e su cosa i riflettori verranno puntati o se, piuttosto, il pre e il post partita saranno accomunati dal medesimo anonimo e poco rumoroso destino.

Quello che conta, in questa partita, come in tutte le altre, è la vittoria.

Peccato che, troppo spesso, si tende a dimenticare che tutte le partite valgono 3 punti e che i 3 punti sono fondamentali ed indispensabili, in qualsivoglia circostanza, per conseguire risultati ragguardevoli.

 Luciana Esposito

 

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