Il Viceministro della Salute Pierpaolo Sileri è intervenuto al talk show di Piero Chiambretti Tiki Taka – La Repubblica del pallone, dove ha parlato della situazione del campionato di Serie A.
Sul ritorno dei tifosi allo stadio che potrà avvenire solo con il vaccino, ricorda: “Quando avremo il vaccino la situazione tornerà progressivamente verso la normalità. Dobbiamo aspettare ancora qualche mese e dobbiamo aspettare le certificazioni dell’ente regolatorio europeo per i vari vaccini. Una volta avuto l’ok inizierà la distribuzione. È chiaro che le prime dosi andranno riservate per i più fragili e per gli operatori del settore. Poi progressivamente la campagna vaccinale verrà estesa a tutti”.
Sul rischio del calcio di fermarsi con l’aumento dei contagi, conferma: “Questo è il momento peggiore che stiamo vivendo, ma da qui in avanti con il rispetto delle regole e con questo monitoraggio stretto vivremo forse altri cinque-sei mesi di difficoltà ma andremo verso la fine del tunnel”.
Sulla possibilità di una ‘bolla’ in stile NBA anche per la Serie A, afferma: “La vedo molto difficile. Certo, se crei un’oasi dove non c’è uno scambio con l’esterno quei soggetti all’interno della bolla sarebbero ovviamente protetti. Ma credo sia più conveniente aspettare l’esito delle misure che sono state instaurate e che stanno avendo i primi effetti. Ora il passo successivo sarà ridurre la pressione nei nostri ospedali e ovviamente ridurre il numero dei decessi che è ancora molto alto. Queste misure sicuramente porteranno a ulteriori passi avanti e da gennaio e febbraio la strada sarà più in discesa”.
Sulle polemiche per i tamponi di alcuni giocatori della Lazio, dichiara: “Quando si fa un tampone ci sono diverse variabili e il laboratorio è forse l’ultima di queste. Ma non posso pronunciarmi su questo perché non conosco in pieno i fatti. Sicuramente lo stesso tampone non può essere valutato negativo da una parte e positivo dall’altra. Mentre invece due tamponi diversi possono risultare uno negativo e uno positivo sullo stesso soggetto ma molto può dipendere anche da colui che fa il tampone. Tuttavia, oggi tutti coloro che fanno i tamponi sono più che abili nel farlo e poi oggi abbiamo a disposizione anche altre possibilità diagnostiche più semplici come i test salivari”.
Su un consiglio da dare ai calciatori per evitare di contrarre il virus, dice: “Devono usare le stesse regole di tutte le altre persone, quindi il distanziamento e l’uso della mascherina. Molti però sono positivi e non malati e verosimilmente facendo tantissimi controlli è più probabile scoprirne la positività. Ma credo che l’andamento dei contagi nel calcio sia in linea con quello della popolazione generale, soprattutto con quella giovanile”.