Siamo giunti finalmente all’ora X. Il giorno fatidico, dove le chiacchiere lasceranno spazio ai fatti, al calcio giocato ed allo spettacolo ed alle emozioni che solo la Champions League sa regalare. Il teatro è quello dei più affascinanti, lo Stamford Bridge di Londra, roccaforte del Chelsea che in questa edizione 2011-2012 di Champion League risulta essere inviolabile per gli avversari.
Dieci gol fatti, nessuno subito, questo il ruolino di marcia con cui il Chelsea si presenterà di fronte al Napoli, nella speranza di capovolgere l’1:3 dell’andata. Contro il Napoli sarà però dura, perchè gli azzurri, contro le grandi squadre, hanno sfoderato prestazioni di grande livello ed il passaggio del turno nel cosidetto “girone della morte” è un dato sufficiente ad intimorire chiunque, a maggior ragione il Chelsea, che sta attraversando un delicato periodo di transizione dopo l’allontanamento di Villas Boas, sostituito da Di Matteo.
Il Napoli arriva a quest’appuntamento con vento in poppa e l’entusiasmo a mille dopo la pirotecnica vittoria ottenuta contro il Cagliari; l’occasione di accedere ai quarti di finale è troppo ghiotta, tenuto conto del risultato dell’andata e dell’attuale stato di forma di entrambe le squadre. Il Napoli gira meravigliosamente mentre il Chelsea, nonostante le due vittorie consecutive, è ancora in una fase di “convalescenza” che, si spera, possa perdurare almeno fino a mercoledi sera.
Occhio però, a non dare per scontata la qualificazione; il 3:1 è un risultato ottimo, ma come l’Arsenal ha insegnato, non esiste risultato che non possa essere capovolto e pertanto bisognerà mettere in campo il 110% per riuscire a portare a casa la qualificazione, contro una squadra che, va sempre tenuto conto, è composta da signori giocatori. Drogba, Lampard, Mata, Sturridge sono calciatori che vanno tenuti d’occhio fin dal momento in cui scendono dall’autobus e guai a mollare la presa, soprattutto quando si ha la sensazione di avere la partita in pugno. Il Napoli, anche contro il Cagliari, ha palesato qualche calo di concentrazione che, per fortuna, non ha inficiato sul risultato, ma è lapalissiano che a Londra il livello di attenzione debba essere al massimo.
Si confida nel trio di attacco, dove Lavezzi gode di uno stato di forma mai vissuto da quando veste la maglia azzurra. Migliore in campo contro il Cagliari, l’argentino si sta dimostrando, contro ogni aspettativa, particolarmente efficace dal punto di vista realizzativo, tallone di Achille per anni dolente. In cooperazione con Cavani e Hamsik, l’argentino comporrà il tridente che dovrà concretizzare al massimo le ripartenze che il Napoli dovrà mettere in atto, tenendo conto del fatto che il Chelsea cingerà d’assedio gli azzurri fin dal primo minuto.
Parlando di Inghilterra e dei precedenti del Napoli, viene però in mente il ricordo più recente, ancora vivo nella memoria di ogni tifoso partenopeo: l’esordio nella fase di finale di Champions League al City of Manchester, il primo tassello di quella fantastica qualificazione proprio ai danni degli inglesi, assolutamente più favoriti degli azzurri, almeno sulla carta, ma poi sappiamo tutti come è andata. Anche al momento del sorteggio per gli ottavi, il Napoli è sembrato sfavorito, ma il precedente di Manchester autorizza a sperare.
Ci sono anche altri precedenti che vanno menzionati: tornando indietro di una stagione, nel 2010-2011: l’1:3 di Anfield Road di Liverpool con tripletta di Gerrard che però non precluse agli azzurri la strada dei sedicimi di finale di Europa League.
Per quanto riguarda, invece, confronti ad eliminazione diretta, i precedenti del Napoli in terra inglese non sono confortanti: Coppa delle Fiere 1966-1967, il Napoli viene travolto dal Burnley per 0:3, venendo poi eliminato. Coppa delle Fiere 1968-1969, gli azzurri vengono sconfitti 0:2 a Leeds, nell’andata del secondo turno. E’ il momento dunque di invertire la tendenza e di sfatare il tabù britannico che regge ormai da troppo tempo. Le carte in regole ci sono tutte, adesso sta ai ragazzi saperle giocare per il meglio. Non rimane altro che incollarsi alla TV e tifare, tenendo incrociate le dita per novanta minuti, dopo di che sapremo se il Napoli sarà entrato nella “sua” storia. In bocca al lupo.