E forse solo a campionato concluso riusciremo a decifrare realmente il Napoli di Gattuso che si maschera di due volti senza far emergere la sua vera identità. Forse la sua personalità l’ha mostrata a inizio stagione con una nuova visione di gioco che prometteva tanto, ma che strada facendo ha perso qualche pezzo del puzzle che completavano un quadro quasi perfetto.
Smarrisce le sue certezze e in poco meno di un mese porta a casa tre sconfitte e un pareggio. Ci fa assistere a un gioco affascinante con tanti colpi di scena, un gioco che fa divertire e tiene vivi i tifosi per tutta la durata dei novanta minuti, ma che poi affonda sul più bello, nel momento di maggiore intensità che vede alla porta un calendario fitto di incontri. In vista ci sono gare importanti come la Supercoppa contro l’acerrima nemica Juventus. Ma cosa è certa che ad affrontare un’avversaria di questa importanza in una competizione di prestigio non dovrà scendere in campo un Napoli di questi calibri.
Record in Serie A per gli azzurri: ma di questo passo non si va avanti!
Una sconfitta che fa male come quella con l’Inter, che lascia un po’ di amaro perché le occasioni create sono davvero tante. E infatti in una serata che sembrava essersi indirizzata sulla strada giusta ma che poi cambia forma, gli azzurri conquistano un record che riguarda la Serie A: sono 10 i tiri fatti in soli quindici minuti per il Napoli che diventa la squadra ad aver tirato di più in poco tempo in questa stagione. Un dato importante che però lascia riflettere visto che i tre punti non sono arrivati. Manca la continuità ma soprattutto la lucidità sotto porta che è mancata ancor di più al capitano Lorenzo Insigne, visto che sei di questi tiri sono stati tentati proprio da lui. Con lo Spezia gli azzurri partono col turbo ma si lasciano beffare e abbandonano la vittoria che sembrava quasi certa. La squadra ha mostrato più volte di esserci ma non dà un futuro certo e chiaro, non dà certezze visto che dopo le sue gloriose imprese si lascia cadere negli errori più banali.
Il Napoli ne fa “O uno o novanta”, per entrare nell’intercalare napoletano e, infatti, è proprio quello che ha dimostrato se facciamo riferimento ai tanti poker andati a segno (Atalanta, Roma, Crotone e Cagliari) ma che poi inciampa nella banalità (Sassuolo, Milan, Inter, Lazio e Spezia). I punti persi ora pesano sul calendario e le prossime sfide di sicuro non danno rassicurazioni, anche se il lato positivo è che sembrano prossimi i rientri di Koulibaly e Mertens, entrambi fuori per infortunio. Assenze che però non sono un alibi per un Napoli che può fare di più, soprattutto quando il suo obbiettivo si chiama Champions. Ma l’Europa diventa un futuro difficile se si continua a cadere in queste banalità anche perché quest’anno la Serie A è molto più competitiva e con un passo falso può davvero condannarti. Al momento in zona Champions si vedono le due milanesi, Roma e Sassuolo, ma il Napoli rimane in guardia visto che dista solo di un punto dagli emiliani.
Sara Madonna
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