Si è fermato un cuor di leone. Per qualche minuto si è fermato ed è stata paura. Fabrice Muamba è un centrocampista talentuoso, arriva dalla lontana regione africana del Congo. Gioca nel Bolton ma tutti sono sicuri sia pronto per il grande salto. Ma il suo cuore è divenuto l’ostacolo per il suo sogno, proprio quel cuore che lo ha aiutato a divenire papabile per i grandi club della storia del calcio. Durante il match di FA Cup tra Tottenham e Bolton, Muamba è crollato a terra privo di conoscenza al 41′ del primo tempo. Improvvisamente, senza aver subito traumi o contrasti nei minuti precedenti, mentre incrociava a centrocampo senza nessuno vicino. Immediati i soccorsi: sei medici si sono precipitati in campo cercando di rianimarlo, prima tramite la respirazione bocca a bocca, quindi con un defibrillatore. Dopo 23 minuti di soccorsi Fabrice è stato trasportato fuori dal campo in barella. Tra gli applausi contriti di uno stadio, White Hart Lane, che a quel punto aveva perso ogni interesse per la partita. Ventitre anni, ex dell’Arsenal, nato a Kinshaha, Zaire, ma con passaporto britannico. Figlio di un rifugiato politico, Fabrice si è trasferito in Inghilterra a 11 anni. Un bravo studente, capace di diplomarsi con il massimo dei voti nonostante le difficoltà con una lingua che non conosceva al suo arrivo. I primi passi da calciatore nel settore giovanile dell’Arsenal, quindi due stagioni con il Birmigham City, prima dell’approdo – estate 2008 – al Bolton. Nel frattempo tutta la trafila delle Nazionali giovanili inglesi, fino a collezionare 33 presenze con l’Under 21 di Stuart Pearce. Il mondo della Premier League si è stretto intorno al giovane africano, con messaggi via twitter, preghiere e dediche, come quella di Pirlo, ieri, dopo aver segnato alla Fiorentina. “Un gol per un collega in difficoltà” ha detto, con la sepranza che il pensiere positivo di tutti possa aiutare la sorte del giovane congolese. Questo è l’ennesimo episodio che fa riflettere, tornando con la mente ai casi precedentemente accaduti a Kanu e Fadiga, anch’essi con problemi cardiaci. E’ un caso che un’altro figlio del continente nero stia lottando per lo stesso problema? non sono però, certo, casi isolati, basti ricordare le disavventure di Thuram, prossimo alla firma col Psg, fermato in tempo durante le visite mediche e costretto al ritiro a 36 anni, dopo aver scoperto la stessa malformazione del fratello, giocatore di basket deceduto in giovane età. Più recente è il caso Cassano, che riporta tremendamente in auge un problema da non sottovalutare. Il cuore può dare ed il cuore può togliere, diventa una questione di prevenzione e di controlli accurati. La redazione di Spazionapoli.it si unisce al pensiero unanime di rivedere presto Muamba scendere nuovamente in campo. Nel frattempo è in corso la partità più difficile da vincere per lui. Siamo tutti con te, Fabrice!