“Caos Roma? È un segnale che i vari cambi, tra quello societario e quelli dirigenziali, stanno generando un momento di grande confusione – queste le parole di Damiano Tommasi, ex calciatore, tra le tante del Verona e della Roma, ed ex presidente dell’Associazione Italiana Calciatori, ai microfoni de “Il Sogno Nel Cuore”, trasmissione condotta da Luca Cerchione e Raffaella Iuliano in onda dal lunedì al venerdì dalle 12:00 alle 13:00 su Radio 1 Station -. La cosa negativa è che purtroppo anche il campo ha decretato una sconfitta per i giallorossi, contro lo Spezia.
Verona-Napoli? Approcciare i gialloblù è sempre difficile. Per gli azzurri anche l’anno scorso è stato difficile. A sorpresa, anche quest’anno i ragazzi di Juric stanno avendo un’ottima continuità nelle prestazioni e nei risultati. Il Verona ha un ritmo molto importante che può mettere in difficoltà qualsiasi squadra di Serie A. Demme? Gattuso sa bene cosa può chiedere al tedesco, visto che gioca nel suo stesso ruolo. Per questo il 4 sta facendo prestazioni egregie. Se Rino gli dà fiducia vuol dire che risponde a pieno alle caratteristiche che lui vuole in quella zona di campo, sia a livello tecnico che a livello caratteriale.
Ho parlato diverse volte con Rino: lui è molto soddisfatto della rosa che ha a disposizione a Napoli, e, soprattutto, di come i ragazzi lo seguano. Ogni volta si meraviglia per quello che fanno i suoi. Caso Milik? Sono scelte che il giocatore ed il club fanno in base a diversi elementi e risvolti importanti. Il giocatore sta lavorando per la sua professione, così come il club ha lavorato per far quadrare i conti ed il bilancio. Il calciatore ha trovato un’ottima soluzione per poter giocare con continuità, il Napoli ha monetizzato, dunque credo sia stata la scelta migliore per tutti. Quando un calciatore non gioca, perde lui, la squadra e la società.
Quanto è complesso essere calciatore al tempo del Covid? L’intensità e la frequenza delle partite sono la cosa più difficile da affrontare. Già prima della pandemia gli impegni erano tanti e molto ravvicinati, rendendo difficile allenarsi bene. Considerando che si giocano 70/75 partite in 9 mesi, è facile incappare in cali di rendimento ed infortuni. Il Lavoro dell’atleta è quello di dover fare i conti con il proprio corpo e con la propria mente. Basta un sassolino nell’ingranaggio della macchina e si rompe tutto. Il fattore della frequenza degli impegni aumenta i rischi, di conseguenza devono aumentare le responsabilità dei calciatori.
Oggi c’è una buona notizia: Osimhen riprende ad allenarsi, seppur da solo. La voglia di ritornare in campo subito lo aiuterà a recuperare velocemente. Protocolli? Ci sono delle norme che ti permettono di fare determinate attività in questo periodo di pandemia, e devo dire che le squadre di Serie A sono tutte ligie ai protocolli.
Un voto a Gattuso per il suo primo anno a Napoli? Credo che lui sia stato molto efficace fin da subito. I ragazzi lo seguono molto e, nonostante le difficoltà di questo campionato così assurdo, sta facendo un ottimo lavoro, riuscendo anche ad entrare nella testa dei calciatori. I calciatori sposano a pieno il credo del mister, ma non mi meraviglia: Rino è un grande uomo di campo che sa interagire in maniera perfetta con i suoi ragazzi. Dargli un voto sarebbe riduttivo”.