Non è sicuramente passata inosservata l’uscita dal campo di Ezequiel Lavezzi, ieri pomeriggio, nella gara contro il Catania a San Paolo. Il pocho ha addirittura lanciato i suoi parastinchi, in segno di stizza, per una partita che voleva concludere da titolare.
Scurissimo in volto al momento della sostituzione. Quando dalla panchina viene indicato il cambio e sul tabellone compare il numero 22 la prende male il Pocho. Anzi malissimo. Lascia il campo imbronciatissimo, per una volta non saluta neanche i tifosi che urlano «Pocho-Pocho». Batte il cinque con Inler e rivolge un’espressione rabbiosa in spagnolo verso la panchina.
Era furioso Lavezzi che ha mostrato in maniera palese di non gradire il cambio e lo ha manifestato in maniera diretta al suo allenatore. L’argentino si è seduto in panchina qualche metro più in là da Mazzarri e la sua faccia era ancora tutto un programma, scurissimo in volto, incavolato nero. La rabbia che il Pocho non ha smaltito neanche quando ha lasciato lo stadio. Solitamente sorridente, stavolta Lavezzi è andato via nervoso trascinando il suo trolley prima di farsi chiamare un taxi. Ma l’episodio è da considerare già chiuso. Non se ne riparlerà alla ripresa della preparazione a Castelvolturno e non sarà un argomento di riflessione per la società azzurra. Si guarda avanti, al match contro la Juventus di Conte. E Mazzarri sarà il primo ad augurarsi che il Pocho possa trasformare la sua rabbia in una grande prestazione e possibilmente in un gol decisivo domenica sera a Torino.
fonte: Il Mattino