Samp, Ranieri dà la carica: “Napoli al completo molto forte, ma io voglio macchine da guerra”

Dopo il pareggio contro il Milan a San Siro, la Sampdoria si prepara ad un’altra sfida importante questa volta fra le mura amiche. Domenica pomeriggio a Marassi arriverà il Napoli di Gennaro Gattuso. In vista della gara del “Ferraris“, il tecnico blucerchiato Claudio Ranieri ha parlato ai microfoni del canale ufficiale della società. Ecco quanto evidenziato dalla nostra redazione:

Domenica arriva il Napoli. “Il Napoli è un altro avversario prestigioso. Il Milan tentava di entrare in Champions o anche di insidiare l’Inter e il Napoli tenta proprio di entrare in Champions League. E’ una squadra che, adesso con tutto il suo potenziale, sappiamo che forza d’urto ha. Dovremo fare veramente una grande partita”.

Quali sono le chiavi di questa partita? “Sono loro che hanno una qualità immensa in moltissimi giocatori nell’uno contro uno, nella velocità. Osimhen, Mertens, Politano o Insigne. Adesso stanno tutti bene, hanno recuperato tutti. Sono sicuro che faranno un rush finale di prim’ordine”. Che Napoli si aspetta? “Mi aspetto un Napoli simile. Mi aspetto un Napoli come negli ultimi 20 minuti contro la Juve, con quella determinazione, rabbia. Non che prima non ci fosse stata ma all’ultimo è stata una gran bella partita. Tutt’e due le squadre hanno dato vita al calcio che piace a me”.

Cambi a centrocampo? “La squalifica di Silva e l’infortunio di Ekdal mi porterà a cambiare ancora una volta la formazione. Ci siamo abituati, ma adesso la decisione la prenderò soltanto domenica mattina”. Askildsen? “E’ un tipo di ragazzo che mi piace molto. E’ una mezzala a tutto campo. Lui è più per un centrocampo a tre, in modo che possa fare da area a area il suo gioco. Mi auguro che da qui alla fine del campionato io gli possa dare alcune chances perché il ragazzo lo merita. E’ un ragazzo su cui credo molto in futuro”.

Col Napoli un’altra gara stimolante. “Io vorrei che i miei giocatori si esaltassero sempre. Io vorrei dalla squadra ‘macchine da guerra’. Cioè insensibili a tutti: grandi squadre o piccole squadre. Ci sono tre punti in palio. Io voglio il massimo in ogni partita. Rispetto tutte le avversarie, non mi interessa il nome di chi vado ad affrontare perché in quella giornata può darsi che non sono al 100%. E allora come faccio a saperlo se non vado a provare a vincere? Da uomo pragmatico questo è stato sempre il mio obiettivo da portare dentro la filosofia della squadra”.

Il futuro? “Si è parlato molto in questa settimana sul futuro, di casting e non casting. La società sa il mio pensiero. Io voglio fare i 52 punti. Questo non è detto che li faremo ma l’obiettivo che io ho dato a questa squadra sono i 52 punti. Non voglio assolutissimamente che la squadra faccia come le altre che calano nelle ultime dieci giornate. Innanzitutto non siamo ancora salvi. Siamo in una posizione tranquilla, quella che ci eravamo prefissati ad inizio campionato. Ma questo a me non basta perché nel momento in cui abbiamo i 26 punti all’andata, dobbiamo avere come obiettivo i 26 punti nel ritorno. Questo non significa che li faremo ma questo è il nostro obiettivo. Poi ne faremo 27, ne faremo 24 a me andrà bene. Ma i 26 punti devono essere la strada maestra che dobbiamo percorrere. Tutto il resto sono chiacchiere che non servono a nessuno”.

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