Marco Occhipinti, autore de Le Iene, è intervenuto ai microfoni di Radio Marte nel corso della trasmissione Si gonfia la rete. L’argomento dell’intervista è stato chiaramente il servizio di ieri sera sul caso Juventus-Inter. Di seguito le sue parole:
“Ho il cellulare che bolle perché arrivano tanti messaggi, mi hanno comunicato che l’anticipazione video che abbiamo fatto ha raggiunto ben 2 milioni e mezzo di persone. Penso che questa cosa sia d’interesse per i tifosi di calcio e non solo, anche al di là dell’area di Napoli. Io sono un tifoso della Roma, quindi seguo le vicende del calcio anche se in maniera non attenta.
Diciamocela tra di noi: c’è sempre un po’ la divisione tra chi dice che ognuno è artefice del proprio destino, ed è vero, e poi chi parla di fattore psicologico, che conta molto, e di episodi che possono cambiare tutto. Cerco di essere obiettivo: la Juventus, per esempio, in Europa ha avuto episodi sfavorevoli. Il Napoli aveva fatto un’impresa clamorosa a Torino con la rete di Koulibaly, da lì in poi non so cosa è successo nella testa dei giocatori del Napoli.
Le querele? Sono rimasto sorpreso quando ho scoperto che eravamo stati querelati io e Filippo Roma ma pure Pecoraro e Gavillucci. Le motivazioni? Querela complessa ma loro dicono che li avremmo accusati di aver fatto una frode sportiva a favore della Juventus e per avere raccontato qualcosa di falso, cioè che il VAR fosse intervenuto. Avevamo sempre fatto domande, a partire da un soggetto qualificato come un ex Procuratore Federale che aveva chiesto per iscritto a fine maggio e aveva parlato con il capo degli arbitri Nicchi già a marzo. A giugno fa anche un sollecito, a lui arrivano peraltro tra settembre e ottobre. In seguito Pecoraro si dimette.
Il file completo con gli audio esiste? Questa è una domanda da un milione di dollari. Io penso che se i tecnici dicono che questo file non esista più ci devo credere. Ma è normale che le due tracce – video e audio – fossero separate? Dobbiamo accontentarci della loro risposta, cioè che lo fossero. La traccia audio sarebbe importante perché noi, con il lavoro degli amici non udenti, siamo riusciti a capire che almeno due volte Valeri interviene. La squadra mobile di Bologna si è accorta che Valeri preme il pulsante rosso. La cosa che mi colpisce è che tutti e 3 raccontano esattamente la stessa cosa, anche Rizzoli che non era lì: cioè che volevano sapere chi sarebbe stato ammonito.
L’inchiesta continuerà? Tra una settimana andiamo in vacanza, ce ne siamo occupati un anno fa, ce ne stiamo occupando adesso e quando avremo elementi nuovi torneremo a occuparcene. L’appello che facciamo è questo: se c’è qualche tecnico (abbiamo provato a parlare con Giallatini e l’AIA ma niente) che vuole parlare…La cosa che i 3 raccontano agli inquirenti a Bologna è una cosa che a oggi non trova riscontro nelle immagini. Sarebbe interessante capire come e quando è avvenuta questa conversazione. Avremmo voluto parlarne con loro ma non è stato possibile.
I giornalisti che non hanno voluto commentare la vicenda? Devo dire la verità, ognuno avrà motivi diversi. C’è chi magari non ha più buoni rapporti con l’azienda. Ci hanno risposto tutti e sono stati tutti molto carini e ci hanno incoraggiato, non è una cosa scontata. Però nessuno ha voluto rilasciare un commento, probabilmente perché Le Iene un po’ sono temute e magari si è più titubanti. Poi magari la gente ha pure da fare altro. Ci tengo però a dire un’altra cosa: abbiamo fatto questo servizio grazie all’ottimo lavoro de Il Mattino di Napoli, grazie all’intervista di Pino Taormina. Ringrazio anche Fabio Caressa e Sky perché con le domande a Rizzoli hanno costruito la base.
De Laurentiis? Ci è stato detto che voleva vedere prima il servizio”.