E’ il Sabato Santo: il sabato di “passione” per i religiosi, ma anche per i tifosi del Napoli che, nervosamente, sbirciano l’orologio per contare il tempo che ancora manca al fischio d’inizio.
E’ un pomeriggio piovoso, in gran parte dell’Italia.
Piove in Campania, piove a Napoli, piove a Cercola: un paese raccolto e silenzioso, alle pendici del Vesuvio, dove bastano poche gocce di pioggia per rallentare la viabilità e consentire alle strade di tramutarsi in aspiranti fiumi in piena.
A pochi metri dalla stazione circumvesuviana, c’è un’ edicola, è lì che è nata l’idea che da una settimana si è tramutata in realtà: la fondazione del Club Napoli Sezione Cercola.
Calcisticamente parlando, Cercola ha dato i natali al “Club Luciano Moggi”: uno dei Club Juve più proliferi esistenti in Italia, ormai, da decenni.
Un colpo al cuore e all’orgoglio di chi vive in questo paese convivendo con questo primato che andava in qualche modo spodestato.
Così, domenica scorsa, proprio qualche ora prima dell’eterna sfida contro la Juventus, il Club Napoli sezione Cercola ha celebrato la sua inaugurazione.
Esordio amaro, indubbiamente.
Marco Romano, edicolante, nonché tesoriere del Club, mi intrattiene nel suo piccolo regno, tra giornali e clienti, in attesa dell’arrivo del Presidente Salvatore Fiorenza e del Vice-Presidente Carmine D’Ambrosio.
Marco è un ragazzo di 28 anni, umile lavoratore, innamorato dei colori azzurri, timido e con gli occhi che gli brillano di entusiasmo ed emozione appena gli chiedo di parlare del club: “E’ partito tutto dall’indifferenza della gente che ci circonda – mi racconta – è quello che mi ha dato la forza di credere in questo progetto, di non arrendermi, ma di perseverare e lottare per raggiungere quest’obiettivo, perchè credo che un paese napoletano in grado di offrirti solo un Club Juve sia ridicolo!”
L’entusiasmo che accompagna le sue parole è assai coinvolgente: “Sono un tifoso innamoratissimo del Napoli, ma non posso paragonarmi ai veterani, coloro che hanno seguito e vissuto il Napoli di Maradona, quando li sento raccontare il Napoli di quegli anni mi vengono i brividi. Loro sono la colonna portante del Club, un punto di riferimento per noi giovani, non solo dal punto di vista calcistico.
Al di là del piacere di riunirsi per vedere le partite insieme, il Club rappresenta un vero e proprio momento di aggregazione e vorrei tanto che crescesse anche e soprattutto in questo senso, ossia, che diventasse un punto di ritrovo per i ragazzi di questo paese e di quelli limitrofi, all’interno del quale promuovere molteplici iniziative nelle quali coinvolgerli, che possano essere un torneo di calcetto piuttosto che una scampagnata, perchè la realtà locale non ha nulla da offrire a noi ragazzi.”
Arrivano Salvatore e Carmine, rispettivamente Presidente e Vice-Presidente del Club, mi spiegano che per stasera, oltre a proiettare la partita Lazio-Napoli, all’interno del Club, serviranno fave e casatiello, accompagnati da buon vino rosso.
La curiosità allora mi solletica: andiamo a vederlo questo Club!
E’ a pochi passi dall’edicola di Marco, in via Ferrovia, prima lì c’era un circolo per anziani, adesso a quelle stanze è stata conferita nuova linfa, non c’è un angolo che non sia intriso di azzurro e che non incarni in maniera corpulenta l’amore profondo e sincero che la gente che gli ha dato vita nutre per il Napoli.
Una semplice porta separa quelle stanze dalla strada, dal paese, eppure sembra di entrare in un altro mondo: ci sono anziani, ragazzi, uomini, pubblico variegato insomma, che inganna l’attesa che volteggia nell’aria, nelle ore antecedenti alla gara degli azzurri contro la Lazio, guardando Palermo – Juventus.
Carmine e Salvatore mi mostrano orgogliosi il loro piccolo, ma grande regno, le foto dei calciatori, di ieri e di oggi, affisse sulle mura bianche e azzurre, ma soprattutto lo striscione del Club appeso al muro.
“Vedi? E’ già pronto – dice Salvatore indicandomelo – il nostro sogno è poterlo attaccare alle ringhiere del San Paolo.”
Poi ci mettiamo comodi per fare quattro chiacchiere e, così, inizio a fargli un pò di domande.
COME NASCE QUESTO CLUB?
“Dall’amore per il Napoli – spiega Salvatore – all’inizio eravamo in pochi, ma poi siamo riusciti a raggiungere i 100 iscritti. I fautori dell’idea siamo io, Carmine e Marco.
Non potevamo digerire l’idea che, a livello calcistico, il nostro paese fosse conosciuto “grazie” ad un Club juventino e , ancora di più, vedere spuntare tra i tifosi bianconeri lo striscione “Cercola presente”, era un boccone troppo amaro da mandare giù…Tuttavia, siamo ancora in una fase embrionale, abbiamo aperto appena una settimana fa e abbiamo tante idee da realizzare.
Vorrei che il Club diventasse una grande famiglia, composta da tante anime accomunate dall’amore per il Napoli. Insomma, che le nostre iniziative fossero vissute come un momento di aggregazione. Stasera ci siamo inventati il “casatiello e fava-time”, proprio mossi da questo spirito di coesione.”
CON QUALE SCOPO NASCE QUESTO CLUB?
“Il nostro scopo lo abbiamo già raggiunto, riuscire a fondare il Club ha significato già raggiungere un traguardo. Ora dobbiamo solo andare avanti e proseguire questo splendido cammino appena intrapreso. La nostra è un’associazione senza scopo di lucro, tutto il capitale che avanzerà, dopo aver coperto le spese, verrà investito solo ed esclusivamente per il Club, per mangiare una buona pizza tutti insieme, piuttosto che in altri modi.”
COSA PENSI DELL’ATTUALE MOMENTO DEL NAPOLI?
“ Al di là dei momenti storici che la squadra ha attraversato, sono tifoso del Napoli da quando avevo 10 anni, – adesso è Carmine, il Vice-Presidente, a prendere la parola – lo ero quando il Napoli era in serie C, ho sempre seguito la squadra, in casa così come in trasferta, poi, con il passare degli anni, per motivi di lavoro e di famiglia, ho dovuto rinunciare alle trasferte, ma non è di certo un risultato negativo, piuttosto che una sconfitta a dissuadermi dal continuare a sostenere i colori azzurri.
Certo, perdere controla Juve fa più male, questo non si discute, proprio perchè ci sono tanti napoletani che tifano per i bianconeri, ma erano 6 anni chela Juvenon vinceva, ci può stare… – anche se il sorriso amaro che attraversa il suo viso, lascia intendere tutt’altro – La stagione attuale non si può e non si deve considerare fallimentare: in Champions League ci siamo difesi bene, vincendo contro corazzate di portata non europea, ma mondiale, a mio avviso.
C’è ancora tanto rammarico per com’è andata la partita di ritorno contro il Chelsea, lì il Napoli ha pagato la sua poca esperienza in ambito europeo.
Tuttavia, il 20 maggio ci giocheremo la finale di Coppa Italia, ancora una volta, contro gli acerrimi nemici juventini, sperando che finisca diversamente rispetto a domenica scorsa.
Inoltre, il terzo posto è alla portata del Napoli anche quest’anno, poiché ritengo che le dirette concorrenti non siano superiori agli azzurri.”
C’E’ UN CALCIATORE IN PARTICOLARE CHE VI PIACEREBBE VEDERE ENTRARE DA QUELLA PORTA?
Carmine e Salvatore si guardano negli occhi per un attimo e non hanno dubbi sulla risposta: “Cavani! Il Matador, sicuramente. E’ uno che ama la squadra, conduce una vita ritirata e tranquilla, a differenza di molti altri non ha grilli per la testa. La sua “missione divina” era venire a giocare a Napoli…”
COSA SPERATE DI FESTEGGIARE ALLA FINE DEL CAMPIONATO?
“La Coppa Italia, sicuramente – replica Salvatore – per consentire al Napoli di sollevare al cielo un trofeo, giacché è una cosa che non accade da troppo tempo ormai. E anche il terzo posto, così da poterci godere la Champions anche il prossimo anno.”
INFINE, VI LASCIO UNO “SPAZIO-LIBERO” : RIEMPITELO COME VOLETE:
Salvatore: “ Ci auguriamo di essere presto presenti al San Paolo e in trasferta, al seguito del Napoli.
Ci farebbe piacere che qualche calciatore azzurro venisse ad onorare il nostro Club, dato che noi onoriamo la maglia azzurra, la squadra e la città.
Soprattutto voglio che, chiunque abbia voglia di entrare in contatto con noi, ci veda e ci viva come una grande famiglia, perchè è questo ciò che siamo, che veda in questa sede un punto di riferimento, un luogo di ritrovo, dove i giovani possono anche chiedere aiuto, se ne hanno bisogno, affinché ci percepiscano come un luogo sano da frequentare.”
Carmine: “L’apertura del club è stata un’emozione unica, adesso spero che il numero degli iscritti sia destinato ad aumentare… A nome mio e di tutti i soci del Club Napoli sezione Cercola, porgo i miei più affettuosi auguri a tutti i lettori di Spazionapoli, innamorati della maglia azzurra, proprio come noi.”
LUCIANA ESPOSITO
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